Ė urgente una riforma strutturale del Servizio Sanitario Nazionale, capace di fornire una direzione chiara, regole condivise e obiettivi concreti. Il nostro Servizio sanitario nazionale è una grande e bella nave, a cui bisogna dare un punto d’arrivo. Dobbiamo definire regole e linee organizzative e servono capitani solidi, coerenti con quanto stabilito”. Così il presidente nazionale di Federsanità, Fabrizio d’Alba, direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Umberto I di Roma, nel corso dell’evento dal titolo “Virtù e vizi di un sistema in movimento”, promosso il 5 giugno ad Ercolano dalla Asl Napoli 3 Sud con il patrocinio della Regione Campania, in collaborazione con Ansa. “Quanta benzina dobbiamo dare a questa nave? Dipende dalla destinazione, ma sappiamo già che una quantità minima è indispensabile. E dobbiamo anche chiarirci su un altro elemento: il tempo. Di quanto tempo ha bisogno il sistema sanitario per raggiungere l’obiettivo? Non dimentichiamo che questo percorso deve necessariamente coinvolgere attivamente tutti gli attori del sistema, incluso il cittadino. Dobbiamo impegnarci di più a dare un segnale ai cittadini sul loro ruolo attivo. Dobbiamo far nascere un interesse reale nell’informarsi. Perché, se oggi non funzionano le campagne di prevenzione, sappiamo già che la sanità del futuro è insostenibile. Se noi non definiamo una presa in carico collettiva dei pazienti con fragilità, già sappiamo che il sistema non reggerà”. E ha concluso lanciando un messaggio forte sul coinvolgimento collettivo: “Ogni momento è buono per far diventare il cittadino un attore delle politiche sanitarie. Tutti devono giocare un ruolo: non ci possiamo più permettere i figuranti. Dobbiamo porre al centro di ogni strategia una visione partecipata, pragmatica e sostenibile della sanità pubblica del futuro”. (Nella foto: Fabrizio D’Alba)

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