Sanità del Lazio, Ciocchetti: “La terza via si chiama integrazione”

“Il futuro per la sanità del Lazio è nella riorganizzazione dei servizi territoriali e nella rete integrata ospedale/territorio” ha dichiarato Luciano Ciocchetti, vicepresidente della Regione, intervenendo al convegno “Come può cambiare la sanità nel Lazio. Ospedali chiusi o riconvertiti. C’è una terza via?”, organizzato nella seconda giornata di Sanit, Forum internazionale della salute. “La riorganizzazione potrà partire soltanto se saremo in grado di uscire dal regime di commissariamento nel 2012, superando l’idea di una sanità tutta concentrata sulla capitale e sui grandi ospedali”. Per l’esponente dell’Udc ci deve essere un concorso di collaborazione tra pubblico, privati accreditati e no profit, senza ulteriori condizionamenti del ministero dell’Economia “che ha assunto – ha tuonato Ciocchetti – il comando del tavolo tecnico nazionale entrando pesantemente nel merito della organizzazione e gestione della sanità regionale”. Sulla necessità di coinvolgere nel percorso assistenziale i medici di medicina generale si è soffermato Domenico Alessio, direttore generale dell’azienda ospedaliera San Filippo Neri mentre Mario Falconi, presidente dell’Ordine dei Medici di Roma ha rimproverato a tutti i governi regionali succedutisi negli ultimi decenni “l’assoluta mancanza di programmazione”.

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