Salute e sanità, un pieno di riconoscimenti
Attribuite numerose onorificenze nel campo della sanità pubblica e della salute collettiva
Aprile, un mese importante per la sanità e la salute e per tutti coloro che si sono distinti nel campo. Numerose le onorificenze e i riconoscimenti attribuiti ai benemeriti: medici, infermieri, militari, semplici cittadini, volontari, associazioni, addirittura città, come Padova che durante la Grande Guerra divenne “Città ospedale militare” allestendo in un batter d’occhio 8.000 letti destinati ai feriti nei combattimenti. Il primo passo lo ha fatto il Quirinale, dove il 7 aprile il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha insignito delle medaglie al “Merito della sanità pubblica” e ai “Benemeriti della salute pubblica” numerose figure. Per primi, con la medaglia d’oro al merito, 14 soggetti, seguiti da un gruppo di benemeriti, coordinati dal generale Francesco Paolo Figliuolo, che si sono particolarmente distinti nel periodo della pandemia da Covid-19. Poi l’argento al merito e ai benemeriti, e anche qui spiccano figure di grande rilievo. Alcuni dei premiati hanno ricevuto l’onorificenza alla memoria, come la psicologa Barbara Capovani, medaglia d’oro che ha perso la vita per mano di un suo paziente dalla cui furia non si è potuta difendere. E tanti innovatori della sanità che, insieme ai formatori rappresentano l’esempio vivente del progresso in medicina e della consapevolezza dei cittadini, con programmi di educazione alla salute che sensibilizzano sulla prevenzione. Alla cerimonia, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha sottolineato la riconoscenza delle istituzioni “a quanti con dedizione e spirito di servizio si sono distinti per aver contribuito a tutelare la salute individuale e collettiva, per aver garantito assistenza e cura e aver portato sollievo in situazioni di grave vulnerabilità e per aver contribuito al progresso della medicina”. Un esempio, in tal senso, è l’altrettanto importante riconoscimento alla memoria, conferito il 15 aprile a Delfo Galileo Faroni, fondatore dell’Istituto Neurotraumatologico italiano. Al professore è stato attribuito il prestigioso premio nazionale “Caravella Tricolore”, riservato a figure che si sono distinte nel panorama italiano per meriti eccezionali nei campi della scienza, dell’arte, della cultura e dell’impegno civile. La motivazione del premio – ritirato da figli Jessica, Cristopher, Alba e dalle nipoti Giulia e Guia – sottolinea l’impatto e l’opera di Faroni in campo medico e scientifico, che ne hanno fatto uno “scienziato di primissimo livello”, per le capacità di innovare diventando un riferimento in campo sanitario.