Ė tutto concentrato sulla difesa della sanità pubblica, la lotta alla autonomia differenziata, il depotenziamento dell’assistenza privata convenzionata, il programma per la sanità di Unione popolare, la formazione che contro numeri e sondaggi, pone la sua sfida alla Regione Lazio, confidando in un voto di testimonianza e cambiamento dell’attuale assetto politico. A esporlo è Rosa Rinaldi, metalmeccanica in un’altra vita, arrivata ai vertici della Cgil – segretario Funzione pubblica Monza e Brianza, direttivo e segreteria nazionale con Bertinotti per “Essere sindacato” – poi direzione Fiom e vicepresidente della provincia di Roma, amministrazione Enrico Gasbarra (Pd). In un partecipato incontro di chiusura campagna elettorale Rinaldi, che vanta pregresse esperienze di governo come sottosegretario al Lavoro – di Rifondazione comunista – con Prodi nel 2006, ha annunciato la ferrea volontà di combattere la riforma che vedrebbe la devoluzione di ulteriori competenze di governo alle regioni e, per la sanità, ha invocato un ritorno ai principi della legge 833 del 1978, Riforma sanitaria basata sulla prevenzione, cura, riabilitazione e, soprattutto sull’universalismo e l’equità delle cure, svilita poi da una tendenza che ha coniugato la salute al mercato e le strutture sanitarie alle aziende assimilabili a società per azioni. “Il privato a cui nella Regione Lazio è stata concessa una larga fetta di sanità – ha dichiarato la candidata – mette in primo piano la malattia, piuttosto che la prevenzione, perché è con la malattia che si fa profitto. Noi vogliamo invertire tale tendenza”. In un intervento proteso fortemente alla difesa dello stato sociale, cancellato a mano a mano dalla nostra agenda politica, Rinaldi ha ribadito le difficoltà in cui si dibatte il servizio sanitario regionale, temi su cui in precedenza si erano espresse le candidate-medico Francesca Perri e Lisa Canitano, anche loro sempre in prima linea per difendere la sanità pubblica e condannarne le degenerazioni. “Occorre riprendere in mano il settore con un piano straordinario di assunzioni in deroga – ha precisato Rinaldi – nella sanità abbiamo il personale più anziano e malpagato di tutti e, soprattutto vogliamo abolire il numero chiuso nelle specializzazioni mediche e l’esternalizzazione dei servizi”. Con il forte impegno, indipendentemente dal risultato, di restituire la sanità quale bene comune, a cittadini che da tempo ne sono stati privati.

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