Sanitari in prima linea, il governo stanzia 200 milioni per le indennità di chi lavora in pronto soccorso, una boccata d’ossigeno che non risolve però i problemi del settore. “Ė un primo passo per bloccare la fuga dai Pronto soccorso – dichiara il segretario nazionale di Ugl Salute Gianluca Giuliano – che è utile anche ad arginare l’inaccettabile fenomeno dei medici a gettone per il tramite di cooperative. Un atto dovuto che abbiamo più volte reclamato a gran voce, che però non deve rimanere fine a sé stesso”. Secondo il sindacalista la crisi della sanità italiana è evidente. “Con le macerie ereditate dai precedenti governi – continua – si stanno privando i cittadini del diritto alla salute. Esprimiamo soddisfazione per l’attenzione del governo Meloni sugli operatori del pronto soccorso. C’è bisogno di restituire ritrovata dignità alle professioni sanitarie e serve soprattutto un riallineamento generale delle retribuzioni per portare gli emolumenti al pari di quelli dei colleghi delle altre nazioni europee”, insiste Giuliano. Ulteriori richieste dell’organizzazione sindacale, riguardano le carenze di organico, per cui si chiede al governo “un intervento della massima urgenza sulle carenze di organici ridotti all’osso da scelte sconsiderate del passato e per la sicurezza sui luoghi di lavoro”. Alla base di tutto però, secondo Giuliano deve esserci una riforma sostanziale della sanità italiana, fermo restando l’apprezzamento per l’aumento delle indennità per gli operatori di pronto soccorso.

 

Commenti Facebook:

Commenti