Professioni sanitarie, la spina dorsale del servizio sanitario pubblico. Lo Stato italiano ne riconosce 31; di queste 18 sono rappresentate dalla Federazione nazionale degli Ordini tecnici sanitari radiologia medica e professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione.(Fno,Tsrm e Pstrp). In tutto 170 mila operatori della salute che rendono, all’interno dei luoghi di cura di ospedali, territorio e domicilio, con competenza, un servizio insostituibile alla persona assistita, con autonomia e in sinergia tra di loro e con le altre professioni. Una Federazione interprofessionale, la cui composizione eterogenea rappresenta una risorsa capace di catalizzare energie per il Servizio sanitario nazionale, che – richiamando l’art. 32 della nostra Costituzione – “tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Il 29 e 30 settembre, presso il Palacongressi di Rimini – detto la “Conchiglia” per l’avveniristica forma – i professionisti hanno tenuto la loro terza assise nazionale, con un titolo eloquente: “Professionisti sanitari patrimonio del sistema salute: valori, competenze e risorse”. Un patrimonio umano e professionale che, sulla scorta di quanto ha insegnato la Pandemia da Covid-19, sta contribuendo alla costruzione di un nuovo sistema salute, basato su investimenti, scelte e politiche di carattere economico-sanitario che risulterebbero inefficaci senza il coinvolgimento diretto della comunità professionale, elemento imprescindibile e di valore nel servizio alla persona assistita. Il congresso nazionale ha ribadito ancora una volta la necessità di valorizzare i professionisti sanitariPer questo l’occasione è stata utile per tracciare le prospettive per un nuovo Servizio sanitario nazionale, attraverso la partecipazione attiva dell’anima multiprofessionale che caratterizza gli Ordini professionali. Congresso sede di confronto, dunque, tra istituzioni, rappresentanti della scienza, della politica, del sindacato e della società civile con lo scopo di sviluppare con pertinenza e lungimiranza percorsi e scelte che garantiscano la tutela della salute della persona assistita. Si è cercato di cogliere, in tale complessità, i margini positivi dell’evoluzione tecnologica e della ricerca scientifica, valorizzando le eccellenze professionali che provengono dal territorio. Da questa edizione, il congresso ha assunto contorni differenti, portando all’attenzione tematiche esclusivamente di natura politico-istituzionale, articolandosi in sei macroaree. Hanno partecipato alla discussione esperti del settore, concentrandosi in particolare su temi come la dirigenza delle professioni sanitarie e i nuovi modelli organizzativi, la libera professione, l’equo-compenso e la cassa previdenziale. Argomenti cari agli operatori autonomi, senza tralasciare temi quali la gestione del rischio clinico, la sicurezza sul lavoro, il sistema di protezione e polizza assicurativa. Sono stati poi trattati da altri ricercatori, argomenti relativi alla revisione dei profili professionali e al fabbisogno formativocome evoluzione indispensabile per le professioni di domani e non sono mancati interventi riguardanti l’equità delle cure, la fragilità e le malattie rare. Infine, nel novero dei temi per il consesso federativo, ha trovato spazio una sezione dedicata all’innovazione tecnologica, alla Telemedicina e all’Health Technology Assesmentelementi imprescindibili per il futuro del sistema salute 4.0.

 

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