Il Covid e noi, istruzioni per l’uso

Quarantena o isolamento, positivi o negativi. Tampone antigenico, tampone molecolare, contatto stretto. Sintomatico asintomatico paucisintomatico. E ancora, vigile attesa e auto sorveglianza. Variante 1 o variante 2, variante alla enne e chi più ne ha ne metta. Il Covid-19 e i suoi fratelli, come sopravvivere alla pandemia? In questi due anni il nostro vocabolario – al pari dei nostri timori alimentati da una narrazione compulsiva e terrorizzante – si è arricchito di numerosi termini, a cui corrispondono vari stati d’animo e variegati stili di vita. Con un po’ di presunzione, proviamo a fare chiarezza, elencando le principali indicazioni per cittadini sempre più allo sbando, tra vaccini che “funzionicchiano”, media in confusione e autorità che nicchiano.

QUARANTENA E ISOLAMENTO

Per la prima, si intende la restrizione dei movimenti di persone sane che potrebbero essere state esposte al virus attraverso contatto stretto con un positivo, per il periodo di incubazione (per la variante Delta ≥ 5 giorni 3 per la Omicron), al fine di monitorare un’eventuale comparsa dei sintomi. L’isolamento invece, presuppone la separazione dei contagiati dal virus Sars-CoV2 – accertato con apposito test – che si tengono lontane dalla comunità fino all’esaurimento della contagiosità, al fine di prevenirne la trasmissione ad altri.

DURATA ISOLAMENTO

Positivi asintomatici: 10 giorni dalla comparsa della positività oppure 7 con ciclo di inoculazioni completo; Positivi sintomatici: 10 giorni dalla comparsa dei sintomi, di cui 3 senza sintomi;

FINE ISOLAMENTO

Ė decretata dopo il risultato negativo del test molecolare (più affidabile) o tampone antigenico, esami obbligatori alla fine dell’isolamento;

POSITIVO SENZA SINTOMI

Chi fosse positivo in assenza di sintomi da almeno una settimana, può interrompere l’isolamento solo se siano passati 21 giorni dalla comparsa dei sintomi, di cui almeno 7 senza sintomi;

CONTATTO STRETTO

Si intende con tale terminologia, il soggetto che viva con un positivo al Covid-19 o che abbia avuto con questi un incontro con stretta di mano. La casistica è comunque piuttosto numerosa: chiunque abbia avuto uno scambio di secrezioni con il positivo o con questi si sia trovato vis-à-vis a distanza minore di due metri e per almeno 15 minuti. Rientrano nel gruppo anche coloro che si fossero trovati in ambiente chiuso (aula, sala riunioni, sala d’attesa) con un caso Covid senza indossare gli idonei dispositivi di protezione (Dpi), gli operatori sanitari o assistenti di persone positive, gli addetti ai laboratori di esame privi dei Dpi e chi abbia viaggiato in treno, aereo, nave e qualsiasi altro mezzo, vicino al caso Covid riscontrato, in qualsiasi posizione (frontale o laterale) con una distanza inferiore ai due posti. In ogni caso, saranno i sanitari addetti alla valutazione del caso, a definire il minore o maggiore rischio dovuto al contatto.

DURATA QUARANTENA

E qui comincia il rompicapo serio, ammesso che i precedenti siano stati metabolizzati. A partire da gennaio 2022, le regole di durata della quarantena variano, sulla base delle dosi del farmaco che attenua gli effetti della malattia che il soggetto ha ricevuto. In particolare: chi non è stato mai inoculato deve aspettare 10 giorni dal potenziale contatto infettante. Chi avesse ricevuto la prima dose e la seconda da non più di 4 mesi non è soggetto a quarantena ma alla “auto sorveglianza” per 5 giorni (controllo costante dei parametri e dei sintomi) e uso della mascherina Ffp2 (verificando che sia quella che risponde agli standard Ue) per 10 giorni in ogni circostanza, anche in famiglia. Diversa la situazione per chi abbia ricevuto due dosi del farmaco – comunemente chiamato vaccino – da oltre quattro mesi, considerata la cosiddetta “immunity waning” ovvero, il degradare dell’effetto immunizzante dello stesso. Ancor più avvantaggiati coloro che abbiano completato il ciclo di inoculazioni con 3 dosi, a cui non è richiesta quarantena ma la auto sorveglianza per 5 giorni e l’uso della Ffp2 con le stesse modalità dei riceventi la doppia dose. Giova rammentare che il rientro al lavoro è consentito solo con esito negativo al test antigenico o molecolare, che è comunque obbligatorio per attestare la fine della quarantena. Ulteriori modalità di comportamento relative ai dipendenti in isolamento o quarantena, sono fornite dalla circolare Inps numero 3653 del 9 ottobre 2020. Dopo questa non semplice esposizione, per chi abbia ancora la freschezza mentale per farlo, rimandiamo ai riferimenti normativi: circolari del ministero della Salute del 12 aprile 2021 e dell’11 agosto 2021. Disposizioni del Consiglio dei ministri del 29 dicembre 2021. E buona fortuna per chi sa districarsi nel labirinto assistenzialburocratico.

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