Caro energia in sanità, un altro colpo si abbatte su un settore da tempo esangue e il governo Meloni stanzia 1miliardo e 400milioni per tamponare. Sul tema interviene il presidente Fiaso, Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, Giovanni Migliore: “Bene l’intervento sul carobollette da parte del governo, le risorse assegnate coprono i forti incrementi ma ora occorre investire sui costi del personale e per combattere le liste d’attesa. Chiederemo un confronto al governo sulle nostre proposte”. Se per il presidente le risorse assegnate rappresentano un segnale di attenzione e di risposta alle richieste Fiaso, l’esecutivo però deve considerare tale investimento soltanto una parte del finanziamento destinato alla sanità. “Il fondo aggiuntivo inserito nella manovra di bilancio consentirà ad Asl e ospedali di sterilizzare i maggiori costi determinati dall’aumento dell’energia – continua il presidente – ogni anno le aziende spendono per i consumi di gas e luce in media 1,4 miliardi.  Nei primi sei mesi del 2022 abbiamo già stimato un incremento dei costi energetici pari al 70% con punte del 90%. È evidente, dunque, numeri alla mano, che quei soldi basteranno solo a coprire le bollette. “Serve molto di più”, chiarisce Migliore. Le cifre esatte, relative all’incremento del Fondo sanitario nazionale, ammontano a 2,15 miliardi nel 2023; di 2,3 miliardi nel 2024 e di 2,5 miliardi nel 2025. Altri 650 milioni sono previsti, sempre nel 2023 per l’acquisto di vaccini. A questi si aggiungono ulteriori risorse per 650 milioni nel 2023 per l’acquisto di vaccini e farmaci anti Covid, al di là delle valutazioni sulla effettiva efficacia dei primi, rispetto al tipo di variante in circolazione. La Fiaso chiede da tempo di attestare il nostro Paese su uno stanziamento dell’8% del Pil relativo al Fondo sanitario nazionale, che ci riporterebbe in linea con i paesi europei più avanzati.  (Nella foto: Giovanni Migliore presidente Fiaso)

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