Ospedale Dono Svizzero di Formia: il reparto di Ostetricia e Ginecologia procede a scartamento ridotto. La responsabilità di tale disservizio, secondo i sindacati territoriali Fials e Uil Fpl di Latina che hanno lanciato l’allarme, dipende dalla immotivata interruzione dei lavori di ristrutturazione, iniziati a ottobre 2022, il cui termine era previsto entro sei mesi. Un’odissea che si ripercuote non solo sulle pazienti e le loro famiglie ma ha risvolti negativi anche sui lavoratori, costretti ad operare in spazi angusti, al limite della sicurezza, con grave compromissione dell’accoglienza. Da inizio opere a oggi, si è verificata una riduzione delle stanze di degenza con conseguente diminuzione dei posti letto. “In un Paese in forte crisi di natalità è un vulnus inconcepibile”, si sfogano alcuni familiari di donne in dolce attesa, costrette a emigrare per essere seguite durante la gravidanza. Una carenza che si riverbera negativamente sull’utenza, considerato che al Dono Svizzero, collocato nel distretto sanitario 5 della Asl di Latina, afferisce l’utenza di ben nove comuni per un totale di 106.803 residenti e l’ospedale è dipartimento di emergenza di primo livello. Non finiscono qui le ripercussioni del blocco lavori: sono scomparsi la sala travaglio e gli spazi dedicati a magazzino farmaci, presidi e biancheria, con immaginabili disagi per gli operatori. Il nido procede – secondo quanto denunciato in una nota dai sindacalisti – in locali arrangiati in una stanza di degenza, in cui vengono meno oltre agli spazi anche la privatezza delle persone e l’igiene dei locali. ”Fials Latina chiede ai vertici aziendali di attivare urgentemente tutte le misure utili al ripristino dei lavori” prosegue il comunicato, chiedendo inoltre di “illustrare il cronoprogramma degli stessi al fine di garantire la sicurezza lavorativa di ogni professionista ed evitare potenziali contenziosi”. Ulteriore preoccupazione è stata espressa dai rappresentanti sindacali per la “salvaguardia della donna in un momento della sua vita tanto intimo quanto delicato”. La Uil Fpl insiste inoltre sul rispetto del capitolato d’appalto; per questo si è rivolta al direttore generale Silvia Cavalli chiedendo un intervento risolutore, sia per il rispetto dei tempi che per la conformità delle opere a quanto previsto.

 

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