Covid, la cura c’è ma in Italia non si vede

“Il farmaco Paxlovid è una vera terapia salvavita per Covid, il presidente di Federfarma ne chiede la presenza nelle farmacie ma incontra inspiegabili ostacoli. Non se ne capisce il motivo”. Lo sostiene Stefano Fabroni, portavoce del comitato Covid Cure Subito, nato in seno all’associazione Salute e Ambiente della Asl Roma 5 di cui è presidente. Esperienza quarantennale in ospedale, come anestesista rianimatore, è strenuo sostenitore dell’assistenza tempestiva a domicilio nei primi giorni di insorgenza dei sintomi da coronavirus. Lo ha affermato in diversi interventi e interviste nei media più seguiti, per il comitato ha diffuso un esauriente documento, ripreso da molte pagine social ma, a tutt’oggi, sostiene come negli apparati governativi si assista a una operazione di dilazione dei tempi, di sovrapposizione di cavilli burocratici che impedirebbero il ricorso alle cure tempestive. “Non si può perdere tempo prezioso con inutili pratiche burocratiche – attacca Fabroni – la malattia da Covid richiede cure subito e con il nostro comitato non finiremo mai di ripeterlo”. Fra l’altro è dimostrato che il trattamento con Paxlovid funziona anche contro Omicron riducendo il rischio di ospedalizzazione o morte di quasi il 90% rispetto al placebo per i pazienti che presentano fragilità, se trattati entro cinque giorni dall’esordio dei sintomi. A mostrare ottimismo sono gli stessi rappresentati della Pfizer, produttrice del farmaco. Sembra essere incoraggiato dalle attuali risultanze positive il Ceo della multinazionale Alberto Bourla e Mikael Dolsten, direttore scientifico dell’azienda, evidenzia come questi dati “suggeriscono che la nostra terapia orale contro il Covid-19 può essere uno strumento importante ed efficace nella nostra continua battaglia. Non solo contro il virus devastante ma anche verso le attuali varianti che preoccupano, inclusa Omicron, altamente trasmissibile”.

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