Carceri: nel Lazio arriva il vaccino

Il 22 aprile è una data importante per i penitenziari del Lazio. Sono iniziate le somministrazioni alle persone recluse in 14 istituti. La campagna vaccinale interessa i 5644 detenuti e circa 3000 agenti di polizia penitenziaria. “È un passo decisivo, non solo per la tutela della salute dei reclusi e degli operatori penitenziari ma anche per ricondurre alla tranquillità la vita in carcere, specie per la ripresa delle attività finalizzate al reinserimento”, ha dichiarato il garante dei detenuti della Regione Lazio, Stefano Anastasìa. Per ovviare ai ritardi dovuti al temporaneo blocco dell’antidoto della Johnson & Johnson, si è optato per Moderna, con cui sarà completata la campagna. “Da mesi ripetiamo che le carceri sono luoghi a rischio per la diffusione della pandemia – prosegue il garante – per le condizioni igieniche e di sovraffollamento, unite ai problemi di salute dei detenuti che ne fanno ambienti in cui il virus ha grande possibilità di colpire”. Anastasìa ha comunque sottolineato gli sforzi degli operatori penitenziari e dei sanitari e si è detto sicuro che con l’immunizzazione si interromperà la diffusione dell’infezione. Guardando ai dati divulgati dal sito del ministero della Giustizia, i detenuti positivi al coronavirus nel Lazio erano 77 il 19 aprile. Su scala nazionale, tra i 52.471 detenuti nelle carceri italiane i vaccinati alla stessa data erano 10.054. Per quanto attiene alla diffusione dell’agente patogeno nei penitenziari italiani risulterebbero 655 positivi di cui 624 asintomatici, 11 sintomatici curati all’interno degli istituti, 20 ricoverati. Tra il personale di polizia penitenziaria sono 16.869 gli agenti avviati alla vaccinazione su un totale di 36.939. Di questi, sempre al 19 aprile, sono 474 positivi al virus mentre tra i 4021 amministrativi e dirigenti lo hanno contratto in 43.

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