Asl Frosinone: “riconvertire gli ospedali dismessi”

Opedale Fabrizio Spaziani di Frosinone: aumenta l’emergenza. Lievita di giorno in giorno il numero di pazienti Covid ricoverati nel nosocomio del capoluogo e si fa strada l’esigenza di riconvertire le strutture dismesse della provincia. Portatore di tale progetto, il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, che non ha perso tempo a sollecitare la neo direttrice dell’azienda sanitaria Pierpaola D’Alessandro a cui, in una nota inviata il 9 febbraio, vista la situazione contingente, ha fatto presente che “urge utilizzare subito le strutture dismesse di Pontecorvo e Anagni per deputarle  alle cure ordinarie, anche alla luce delle notizie che stanno trapelando nelle ultime ore, che parlano della conversione del nosocomio di Cassino in ospedale Covid”. Il rappresentante della Lega fonda la sua proposta sul fatto che “le comuni malattie continuano a esistere, dunque è un obbligo, da parte della giunta regionale e dell’assessorato alla Sanità garantire i presidi assistenziali, delocalizzando i servizi per le altre patologie”. Pur non disconoscendo l’esigenza di garantire la giusta attenzione a una piaga come il coronavirus, Ciacciarelli ritiene opportuno far convergere tutte le risorse solitamente disperse in mille rivoli, verso la “riconversione dei troppi presidi dismessi della provincia, come Anagni e Pontecorvo” a cui, secondo il consigliere potrebbe aggiungersi anche quello di Alatri, centro nevralgico a nord della provincia, soppresso nel 2015 con atto aziendale che lo accorpa allo Spaziani di Frosinone. “Ė necessario potenziare la struttura, insieme a quelle di Ceccano, Pontecorvo ed Anagni – sostiene il consigliere – per alleggerire la pressione sullo Spaziani di Frosinone, soprattutto in vista dei mesi ‘caldi’ che ci aspettano in materia di Covid-19”.

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