Atti aziendali: il confronto è un optional

consiglio regione lazio2Atti aziendali di Asl e ospedali: le previste audizioni dei direttori generali in VII commissione Politiche sociali e salute della Regione Lazio, atte a illustrare questi provvedimenti, assimilabili a regolamenti di organizzazione a consiglieri e portavoce della Pisana dall’8 al 13 gennaio,slittano a data da destinarsi, con coda di prevedibili polemiche.

Con tali provvedimenti di autogoverno si determina il funzionamento delle aziende: primariati, distribuzione di responsabilità, strumenti di produzione, organigrammi.

Fin dall’annuncio degli incontri, partito dal presidente della commissione VII Rodolfo Lena, si è parlato di “apparente democrazia” e “mezz’oretta di chiacchiere”: i giudizi sono di Antonello Aurigemma, consigliere di Forza Italia e vice presidente della stessa commissione, che ha addirittura inviato una diffida al presidente Zingaretti contestando le “audizioni farsa”. Il culmine delle contestazioni si è avuto all’annuncio dello slittamento delle audizioni, avvenuto con un burocratico comunicato che giustifica il rinvio “in attesa della chiusura dell’istruttoria circa la congruità degli Atti rispetto alle linee guida impartite dalla Regione Lazio, affidata alla commissione di esperti prevista dal decreto del commissario ad acta n. 251 del 31 luglio scorso e costituita il 16 dicembre scorso, con decreto n. 426”.

In sintesi: non saranno consiglieri e portavoce, diretta espressione degli elettori a interloquire sul futuro assetto di Asl e ospedali ma questo sarà oggetto di definizione da parte della “commissione di esperti” secondo linee guida previste da un precedente provvedimento, fissando l’illustrazione dei documenti “non appena la commissione di esperti licenzierà i singoli Atti aziendali”.

Prevedibile la reazione del Movimento 5 stelle: “Con meno di 24 ore di preavviso – ha sottolineato DevidPorrello, portavoce M5S Lazio e membro della commissione Politiche sociali e Salute – ci hanno comunicato l’annullamento delle audizioni perché, come accade troppo spesso nella legislatura Zingaretti, un team di ‘esperti’ doveva analizzare i testi prima di sottoporli alla commissione. In altre parole, gli atti aziendali saranno blindati dalla giunta e arriveranno nella commissione consiliare competente solo per una pura e semplice presa visione, senza lasciare alcuna possibilità di formulare proposte migliorative. Nel Lazio si confonde la passerella propagandistica con la democrazia. Per la propaganda bastano i giornali oliati con i fondi regionali e le pubblicità istituzionali. Le audizioni – ha conclusoPorrello – soprattutto quando coinvolgono la salute pubblica, dovrebbero rappresentare occasioni di dialogo tra l’amministrazione e chi porta la voce dei cittadini nelle istituzioni”.

 

I sindaci pontini non ci stanno

Atto aziendale della Asl di Latina. Simeone (Fi): “Messa a punto una Ferrari priva del motore”

É stato il primo cittadino di Fondi Salvatore De Meo a ricordare che nella Conferenza dei sindaci del 1 dicembre il “Piano strategico e l’Atto aziendale 2014-2016” della Asl di Latina non hanno ottenuto il parere favorevole dei sindaci del territorio.

“In quella occasione – ha spiegato De Meo – la mia astensione e quella dei colleghi di Terracina, Monte San Biagio, Sperlonga, Campodimele e Sonnino evidenziò la non corrispondenza del modello di sanità proposto dalla Regione Lazio con le esigenze del territorio amministrato. Confidiamo comunque nella possibilità di aprire un dialogo – ha aggiunto De Meo – per rivedere gli strumenti che disciplineranno nei prossimi anni l’organizzazione e il funzionamento della sanità pontina”.

Non lesina le critiche il consigliere regionale di Forza Italia Giuseppe Simeone, che incalza: “Al Santa Maria Goretti di Latina abbiamo un pronto soccorso in costante emergenza con pazienti ammassati nei corridoi, mancanza di spazi per le visite e tempi di attesa biblici”. E riferendosi a Fondi: “i cittadini si sentono presi in giro con l’ipotetica istituzione del pronto soccorso a supporto di ostetricia-ginecologia e pediatria quando non ci sono i servizi quali cardiologia, radiologia, laboratorio analisi e chirurgia d’urgenza”.

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