Terza età: “Modello veneto” innovativo e flessibile
Non solo ricoveri ma cohousing, assistenza a domicilio, case protette per l’invecchiamento attivo
Terza età e servizi per anziani. Sono numeri importanti quelli che può vantare il Veneto per l’accoglienza e l’assistenza in apposite strutture: sono 330 i presidi, tra case di riposo, centri servizi, appartamenti protetti, con oltre 32mila posti letto accreditati e altri 4mila in fase di realizzazione. Questi i numeri che l’assessore al Sociale e sanità Manuela Lanzarin ha illustrato il 9 maggio al convegno “Scenari futuri dei centri servizi per anziani. Ripensare il domani tra sfide e opportunità”, organizzato nella sede della cooperativa sociale Eureka a Castelfranco Veneto. In un panorama in cui “l’invecchiamento della popolazione è la grande sfida che dobbiamo essere in grado di affrontare”, ha precisato l’assessore, l’obiettivo è “la valorizzazione dell’invecchiamento attivo per mantenere gli anziani vigili e in buona salute senza disperdere le relazioni e la socialità”. Per questo, la Regione guidata da Luca Zaia vuole dare un ulteriore impulso ai servizi, fornendo le risposte adeguate alla persona, siano esse connotate con l’assistenza domiciliare, il cohousing, gli appartamenti protetti e tutte le altre forme di accoglienza possibili. L’incontro è stata occasione di confronto e dialogo per analizzare la fotografia demografica, sociale, economica attuale. “In prospettiva futura – ha spiegato Lanzarin – credo che il Veneto, nel corso degli anni, abbia saputo interpretare la situazione che abbiamo di fronte, ma è indubbio che si possa fare ancora di più, aumentando l’offerta dei servizi. È fondamentale lavorare su più livelli, attraverso la programmazione, gestendo al contempo due temi centrali quali la sostenibilità del sistema economico e la carenza di personale sociosanitario, ancora grave, nonostante tutti gli sforzi messi in atto”. Un ulteriore soluzione, atta a promuovere l’invecchiamento attivo, è legata all’uso di tecnologie innovative: telemedicina, telemonitoraggio, telecontrollo, ma anche strutture intermedie come gli ospedali di comunità, che fanno da ponte tra gli ospedali, che curano le acuzie, e le abitazioni. Per questo la Regione ha impegnato 60 milioni di fondi europei per dare supporto alle famiglie che gestiscono persone anziane a casa o nelle strutture. “A breve uscirà un altro bando con ulteriori 20 milioni da mettere a disposizione. In questo momento di grandi riforme e di messa a terra di progetti e iniziative”, ha concluso l’assessore. In sintesi: un “Modello Veneto” da esportare in tutta Italia per gestire le sfide future.