Invecchiamento attivo garanzia di futuro
Stati generali della Terza età in Veneto: scenari per una società con anziani in aumento
“È necessario affrontare il tema dell’invecchiamento della popolazione, della cura e dell’assistenza degli anziani con una visione a 360 gradi, attraverso una sempre migliore programmazione e integrazione dei servizi, affinché, ciascuna famiglia trovi la soluzione più adeguata, in base ai bisogni, alle proprie possibilità e alle esigenze della persona da accudire. Che si tratti di domiciliarità, di una Rsa, del cohousing (coabitazione solidale), degli appartamenti protetti, l’importante è riuscire a rispettare i desideri della persona, dando una risposta concreta e immediata alle diverse istanze”. Lo ha dichiarato l’assessore al Sociale e alla sanità del Veneto Manuela Lanzarin, intervenuta il 7 dicembre agli Stati generali della Terza età di Vicenza. Tema di discussione, la scelta di vita più opportuna, nel focus tematico dal titolo “Tra domiciliarità e Rsa quale scelta?”, un dibattito nell’ambito di una due giorni promossa dall’Istituto Socio-Culturale “Nicolò Rezzara”, ente del terzo settore, che ha riunito esperti, geriatri, rappresentanti delle istituzioni, di atenei e di comunità impegnate nel campo del sociale, con il patrocinio dell’Associazione nazionale dei comuni (Anci) e dello stesso comune vicentino. Elemento cardine dell’assise, l’invecchiamento della popolazione, che richiede proposte immediate. “Nell’assistenza alle persone anziane – ha spiegato Lanzarin – il sistema del Veneto rappresenta un modello. Certo, guardando i dati e le previsioni future sull’invecchiamento della popolazione e la denatalità, la preoccupazione è alta. Si deve lavorare su più livelli, promuovendo l’invecchiamento attivo per mantenere gli anziani vigili e in buona salute, senza disperdere le relazioni e la socialità”. Servizi integrati e nuove tecnologie come la telemedicina, il telemonitoraggio e il controllo da remoto sono la risposta più adeguata, insieme a strutture intermedie come gli ospedali di comunità – un ponte tra gli ospedali per acuti e il domicilio degli assistiti. In Veneto sono stati programmati 1.350 posti letto, di cui è stato realizzato il 57% mentre, per quanto attiene alle prestazioni in assistenza domiciliare di persone con età superiore ai 65 anni, si è superata la previsione del Pnrr fissata al 10% degli assistiti, arrivando all’11,4. Ulteriore sfida è elevare il livello delle Rsa che in Veneto presentano standard di qualità elevati e sono sottoposte a periodici monitoraggi.