Umberto I: Rocca conferma il Dg d’Alba
Il manager resterà al vertice del Policlinico romano fino al 2026
Asl e ospedali del Lazio, non tutti sono toccati dal vento di rinnovamento che ogni nuova amministrazione si porta dietro. Nessun pericolo di spoils system, indipendentemente dalle valutazioni oggettive. Porta la data del 12 gennaio il decreto della direzione Salute e integrazione sociosanitaria, firmato dal presidente della Regione Lazio T00002, “Prosecuzione dell’incarico di direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Umberto I”, con cui si stabilisce di prorogare l’incarico al massimo dirigente fino al 13 gennaio 2026. Una intesa tra Francesco Rocca, avvocato prestato alle istituzioni e il Magnifico Rettore dell’Università La Sapienza di Roma, Antonella Polimeni, basata su una fitta corrispondenza delle due amministrazioni, intercorsa tra il 9 e il 10 gennaio 2024, per confermare al vertice della complessa azienda Fabrizio D’alba, il 49enne manager con una solida esperienza amministrativa alle spalle. Laureato in Economia e commercio e master in Economia sanitaria, docente a contratto presso l’ateneo romano di Tor Vergata, ricercatore in organizzazione sanitaria, muove i suoi primi passi nella sanità come dirigente dell’Innovazione, sviluppo, pianificazione strategia e controllo direzionale del policlinico della stessa università. Ė consulente informatico nel 2005 nella Asl Roma C (attuale Roma 2) e, contestualmente, cura il controllo di gestione dell’Istituto Mediterraneo di Ematologia. Arriva poi, dopo numerosi incarichi e consulenze, al vertice della Asl dei Castelli Romani e litorale (ex Roma H oggi Asl Roma 6) per assumere in seguito, la direzione generale del San Camillo Forlanini. Il 13 gennaio 2021, con decreto dell’allora presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, viene nominato Dg dell’ Umberto I. Della sanità ha sempre respirato l’aria in famiglia, considerata l’esperienza dei genitori: direttore della sanità regionale del Lazio per moltissimi anni la mamma, Elda Melaragno e massimo esperto di sanità pubblica al ministero della Salute il papà Biagio, alla cui memoria il dicastero ha intitolato il suo auditorium.
