Tumori: screening e cure alleati dei pazienti. Il numero delle diagnosi sembra in calo

La notizia

Tumore: in Italia calano i malati. La notizia, diffusa il 24 settembre all’auditorium del ministero della Salute, è di quelle incoraggianti ma che invitano comunque a non abbassare mai la guardia. I dati provengono dal IX censimento ufficiale, curato da varie associazioni che rilevano le notizie in tempo reale: l’Aiom – Associazione Italiana di Oncologia Medica, l’Airtum – Associazione Italiana Registri Tumori, il Passi – Progressi delle Aziende sanitarie per la salute in Italia poi Passi d’Argento e la Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (Siapec-Iap).

I numeri

Nel 2019 sono state rilevate 371mila diagnosi (196mila uomini e 175mila donne) contro le 373mila nel 2018.In tutto 2mila in meno in dodici mesi, con aumento della sopravvivenza del 63% delle donne e del 54% degli uomini. Patologie più frequenti quelle della mammella 53.500 casi), del colon-retto (49.000), del polmone, (42.500), della prostata (37.000) e della vescica (29.700). In calo le neoplasie del colon-retto, dello stomaco, del fegato, della prostata, del polmone solo negli uomini. In aumento, al contrario, quelle del polmone nelle donne fumatrici (+2,2 annuo), della mammella, del pancreas, della tiroide e i melanomi della pelle.

Il territorio

L’incidenza più alta si registra in Friuli Venezia Giulia (716 casi per 100mila abitanti), la più bassa in Calabria (559 casi per 100mila abitanti) ma al sud è più alta l’incidenza dei melanomi. Quasi 3 milioni e mezzo di italiani (3.460.025, il 5,3% dell’intera popolazione) vivono dopo la diagnosi di cancro, cifra in costante crescita (erano 2 milioni e 244 mila nel 2006, 2 milioni e 587mila nel 2010, circa 3 milioni nel 2015), grazie ad armi sempre più efficaci e alla maggiore adesione ai programmi di screening.

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