Sanità del Lazio, continua l’ampliamento dei servizi in provincia. I  residenti della Valle dell’Aniene tirano un sospiro di sollievo grazie all’attivazione di tre nuove sale operatorie nell’ospedale Angelucci di Subiaco e la dotazione di un nuovo mammografo che permette di riprendere le attività di prevenzione. Con tali migliorie, Subiaco diventa “centro di una sanità che funziona”, ha dichiarato con soddisfazione il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, che insieme a Silvia Cavalli, direttore generale della Asl Roma 5 e ad Andrea Urbani, a capo della direzione regionale salute e integrazione sociosanitaria, ha visitato la struttura il 30 aprile, concedendo il crisma dell’ufficialità alle nuove strutture, tra cui il mammografo che è in attività dal 7 aprile.  Finisce il pendolarismo sanitario e la cosiddetta mobilità passiva, grazie anche alle due risonanze magnetiche in attività da alcuni mesi agli ospedali di Tivoli e Colleferro. Stop ai soggiorni nella capitale per interventi importanti: il nosocomio è ora in grado di garantire una offerta di salute con tutti i crismi. Fu proprio l’insigne oculista Arnaldo Angelucci a fondare la struttura, in memoria di suo figlio Alessandro prematuramente scomparso. Il luminare, direttore di clinica oculistica a Cagliari, Messina, Palermo e Napoli, membro onorario della ” Sociètè française d’ophtalmologie “, donò ai 30mila residenti del territorio l’ospedale ai primi del Novecento, aiutato nella realizzazione da alcuni benefattori e dai proventi della lotteria nazionale, affinché la popolazione non restasse senza cure. E le attuali realizzazioni rispondono in pieno al programma, con cui il presidente della Regione Rocca si è presentato agli elettori: il riequilibrio dell’offerta sanitaria tra Roma e le province. Grazie a un investimento di 1,5 milioni – parte di un più consistente stanziamento pari a 3,6 milioni necessari per ammodernare vari servizi – è stato portato a compimento un blocco operatorio moderno ed efficiente. Una operazione che, per il presidente “dà forza alla visione di una sanità pubblica che rimette al centro le persone e i territori”. A completare il processo di rinnovamento, l’assunzione di 960 figure professionali grazie a 40 milioni già investiti, con un occhio al territorio, che si gioverà della riapertura del San Giovanni Evangelista. Sullo sfondo, il sogno del nuovo ospedale Tiburtino, che una volta realizzato potrà soddisfare in pieno le esigenze di un vasto bacino di utenza, a cui afferiscono molti comuni, con il 30% di residenti che supera i 65 anni. Per Marco Bertucci, presidente della commissione Bilancio del Consiglio regionale del Lazio “viene di nuovo confermata la bontà del lavoro che questa amministrazione regionale sta portando avanti sulla sanità territoriale, un ulteriore tassello di un mosaico in cui sono evidenti i cambiamenti rispetto al passato”. Un motivo in più per riaffermare il diritto universale alla salute, indipendentemente dal luogo di residenza.

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