Sit-in Forlanini e polemiche inopportune

Il Forlanini entra in campagna elettorale. Puntuale come il panettone, prevedibile come una giornata di sole a luglio, arriva il presidio davanti all’ospedale, accompagnato dal candidato di turno del collegio di zona per il centrodestra Luciano Ciocchetti di Fratelli d’Italia. Immancabili le polemiche, alimentate dal fatto che a guidare la mobilitazione è Massimo Martelli uno dei principali protagonisti della battaglia per la riapertura del nosocomio, chiuso con un decreto di Nicola Zingaretti il 30 giugno 2015. Lo stimato primario di chirurgia toracica dell’ospedale abbandonato al degrado ha fatto di questo obiettivo una ragione di vita, al di là di occasionali sostenitori della lotta e della bandiera che rappresentano. Sorprende perciò lo stupore di qualche benpensante che accusa il professore – con inadeguati commenti sui social – di frequentare “cattive compagnie”. La mobilitazione prevista il 20 settembre alle 11 in piazza Forlanini non è una novità. Fu proprio Massimo Martelli, il 4 ottobre 2008 prima che l’ospedale chiudesse, a radunare più di mille persone in un corteo che si impegnò in un girotondo intorno all’edificio, da piazza Forlanini al Portuense e ritorno, chiedendo invano alla Regione Lazio allora guidata da Piero Marrazzo, di lasciare aperta l’indispensabile struttura. E ancora, ricordiamo nell’ordine: l’11 marzo del 2020 la presa di posizione di Fratelli d’Italia, che in piena pandemia e con difficoltà di ricovero dei malati di Covid, chiese l’immediata riattivazione di una parte della struttura. Seguì il 15 ottobre 2020 un flash-mob davanti all’ospedale dei rappresentanti regionali della Lega, seguito da una occupazione simbolica il 20 novembre da parte degli attivisti del Coordinamento cittadino sanità. Da ultima, in piena campagna elettorale per le amministrative, fu la compagine di Italia Viva per Calenda sindaco, a manifestare per la riapertura del nosocomio, un bene comune lasciato all’abbandono, per la cui tutela gli esponenti Athos De Luca e Valerio Casini – poi eletto consigliere comunale a Roma – si spesero senza riserve. A dimostrazione che la tutela di un bene comune deve essere una battaglia al di sopra delle parti. Quanto al candidato alla Camera dei deputati Luciano Ciocchetti, possiamo rilevare che è stato il primo a intervenire sul tema, con un articolo sul quotidiano “Il Tempo” del 30 agosto scorso, in cui ritiene che il Forlanini “magnifica struttura ospedaliera chiusa da Zingaretti e non salvaguardata dal ministero della Salute, poteva divenire punto di rifermento durante il Covid e ora potrebbe diventare una Rsa per aiutare persone che non trovano opportunità di ricovero”. Una questione locale di cui il candidato del territorio vorrebbe farsi carico. (Nella foto: sit-in di Italia Viva nel 2021)

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  1. Verissimo. Martelli è sempre stato aperto a chiunque desse voce alla discussione sul destino del Forlanini. Il suo motto è “la sanità non ha colore”, e la sanità è la sua vita. Ha accolto anche la sindaca Raggi, che era venuta a visitare la struttura in periodo di pandemia.

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