Ė una data fortemente simbolica quella del 20 febbraio, scelta dai consiglieri regionali del gruppo Pd del Lazio per ricompattare le fila. Hanno incontrato gli operatori sanitari di Asl e ospedali proponendo un confronto sulla sanità regionale nell’era di Francesco Rocca. Il 13 novembre 2020 la data fu consacrata alla celebrazione della Giornata del personale sanitario, perché proprio il 20 febbraio 2020 nell’ospedale di Codogno fu individuato il primo paziente contagiato da Covid, il 38enne Mattia Maestri poi guarito. Così, per gratitudine, verso coloro che più di tutti hanno sopportato il peso della pandemia, il ministero della Salute ha istituito una delle tante giornate dedicate a temi sanitari e gli esponenti del Partito democratico del Lazio hanno afferrato al volo, opportunamente, l’occasione riempiendo una grande sala nel quartiere romano dell’Eur, come non si vedeva da tempo. Sul palco il capogruppo Mario Ciarla, che ha introdotto il confronto, seguito dal consigliere Rodolfo Lena per otto anni membro e presidente della commissione Sanità della Pisana poi il collega Massimiliano Valeriani e i tre segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Natale Di Cola, Enrico Coppotelli e Alberto Civica. Per professionisti, è intervenuto Aldo Di Blasi segretario Anaao del Lazio, sindacato dei medici ospedalieri poi Andrea Lenza presidente della Federazione degli Ordini dei professionisti sanitari – tecnici di radiologia medica, di riabilitazione e della prevenzione – mentre il punto di vista dei cittadini è stato rappresentato da Elio Rosati, segretario di Cittadinanzattiva Lazio. Per i medici di famiglia Pierluigi Bartoletti e, a trarre le conclusioni Marina Sereni, responsabile nazionale Salute e Sanità del Partito democratico. Una sanità da codice rosso, lo slogan di presentazione del convegno e il pericolo più evidente, per il capogruppo Pd Ciarla, è rappresentato “dallo smantellamento della sanità pubblica che resta un diritto soltanto per chi se lo può permettere” e annuncia, per questo, la richiesta di un Consiglio regionale straordinario in cui evidenziare i punti di maggior criticità che i democratici ravvisano nell’attuale gestione. Responsabilità non tutte da addebitare alla giunta presieduta da Francesco Rocca: con grande onestà intellettuale, gli esponenti Pd hanno riconosciuto anche i loro errori passati. Per Rodolfo Lena, “ci si è concentrati troppo sull’uscita dal commissariamento” tralasciando forse altri aspetti ma operando una sorta di miracolo con la “stabilizzazione del personale precario assunto in tempo di Covid a tempo determinato poi entrato in ruolo”. Sul tema del personale e sul probabile commissariamento di alcune Asl, si è espressa la consigliera Eleonora Mattia, che ha invocato un intervento in Consiglio regionale del presidente Rocca “con, numeri alla mano, sullo stato attuale del fabbisogno del personale sanitario, dalla mappa dei pensionamenti e assunzioni fino alle esternalizzazioni e sui commissariamenti delle Asl in arrivo”. I temi sono ricorrenti ma più di tutti a impensierire sono la sanità territoriale che non decolla e la carenza di professionisti “una lacuna che l’amministrazione Rocca non vuol vedere”. Poi la politica di Rocca che “privilegia il privato accreditato svuotando il pubblico” e, secondo Valeriani, “soffoca l’autonomia di Asl e ospedali”. Un apprezzamento va alla segretaria Pd Elly Schlein che “ha il merito di aver riportato la sanità fra i temi centrali del dibattito pubblico” e il cui pensiero, relativo a “una sanità definanziata” è stato ben espresso da Marta Bonafoni, consigliera regionale del Lazio e coordinatrice della segreteria nazionale Pd. Pronti alla collaborazione, per salvare una sanità in crisi, i tre segretari sindacali e il segretario di Cittadinanzattiva Elio Rosati, che mette in primo piano “il diritto alla salute ma soprattutto alla dignità del cittadino, che troppo spesso trova ostacoli nell’accesso ai servizi”. Così, per illustrare il nuovo modello di sanità pubblica a cui i democratici aspirano, inizierà a breve “un viaggio nella sanità del Lazio”, annunciato dal capogruppo Ciarla insieme ad altre iniziative, per ricompattare una comunità quale quella sanitaria che, a un anno dall’insediamento della giunta di centrodestra in via Cristoforo Colombo, stenta a metabolizzare la sconfitta.

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