L’Unità di Ginecologia Oncologica dell’Istituto Regina Elena tratta ogni anno più di 80 tumori primitivi dell’ovaio e oltre 300 tumori maligni dell’utero, con percorsi multidisciplinari di diagnosi e cura altamente personalizzati. Gli interventi chirurgici sono eseguiti nella maggior parte dei casi con tecnica endoscopica, robotica e del linfonodo-sentinella per garantire le cure più innovative. I risultati sono stati illustrati dal direttore della Ginecologia oncologica dell’Istituto Enrico Vizza, in occasione della presentazione al Senato, della mappatura degli ospedali di eccellenza nell’ambito della specialità, promossa il 15 marzo da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere. Il reparto si colloca tra le 40 strutture italiane “a misura di donna per l’alta specializzazione, la multidisciplinarietà della presa in carico e la capacità di offrire un’assistenza ‘umana’ e personalizzata alle donne con tumore all’ovaio o all’endometrio”, in base alla valutazione di Onda. Ulteriori fiori all’occhiello del reparto, attengono alla gestione della menopausa e alla tutela della fertilità della paziente oncologica, che fa parte di un programma di chirurgia conservativa e di preservazione degli ovociti e del tessuto ovarico, insieme a percorsi di gestione dei disturbi legati alla sfera sessuale. Tutto questo per offrire un trattamento oncologico di eccellenza, ma anche per garantire le migliori opportunità di qualità della vita nella donna affetta da tumore. “Prendersi cura della salute della donna è materia complessa e delicata – ha dichiarato Marina Cerimele, direttore generale degli Istituti fisioterapici ospitalieri a cui afferisce il Regina Elena – le patologie oncologiche dell’ovaio e dell’endometrio  necessitano di essere trattate in centri specializzati che assicurino cure mediche e chirurgiche di qualità ma rispondano anche alle richieste di aiuto connesse alla diagnosi e ai trattamenti che vengono erogati”. Il cancro dell’ovaio, a differenza di quello dell’endometrio, è piuttosto raro e colpisce una donna su 82 nel corso della vita mentre quest’ultimo si colloca al primo posto per frequenza tra i tumori più diagnosticati nelle donne (5% di tutte le diagnosi, secondo i dati Airc) con 8.700 nuovi casi l’anno. La mappatura è stata attivata nell’ambito della iniziativa degli ospedali con “Bollino rosa”, attualmente 130 in Italia, connotati dalla personalizzazione e umanizzazione dell’assistenza, caratteristiche rilevate grazie a un approfondito monitoraggio con interviste e questionari di valutazione a cura dell’Osservatorio per la salute della donna. (Nella foto: Marina Cerimele, Dg Ifo)

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