I “Social” contro la violenza in ospedale

Parte da Arezzo #Rispettachitiaiuta, campagna contro le aggressioni agli operatori sanitari

È una battaglia ideale, un movimento per affermare la cultura del rispetto nei confronti degli operatori della salute. Con tali intenti in tutta Italia si sta affermando lo slogan “Rispetta chi ti aiuta”, leitmotiv della campagna lanciata dall’Ordine delle professioni infermieristiche di Arezzo, che con tanto di hashtag è diventata virale con 40mila condivisioni in poche ore. Presentata il 4 marzo scorso in un evento formativo la campagna è sorretta da una ricerca che ha rivelato dati allarmanti: 9 infermieri su 10 hanno subito in circostanze di lavoro violenza fisica, verbale, psicologica.

Sputi, lancio di oggetti, spintoni, schiaffi, pugni, calci e graffi sono in testa alla riprovevole classifica delle offese. Il quadro di una situazione deteriorata, specchio di un Paese in cui è venuto meno il rispetto per l’altro, sia esso un’autorità o una figura di aiuto. Per questo si sta lavorando a una legge nazionale, sollecitata dal ministro della Salute Giulia Grillo, tra i primi testimonial di #Rispettachitiaiuta, che ha garantito: “il mio impegno contro ogni forma di aggressione nelle strutture sanitarie è massimo” stigmatizzando quanto avviene in corsia come “odiosi episodi di aggressioni e minacce che devono finire”. Insieme al ministro, hanno aderito personaggi dello spettacolo e dello sport, con grande soddisfazione della presidente della Federazione nazionale degli Ordini e professioni infermieristiche – che conta oltre 450mila iscritti – Barbara Mangiacavalli, di quella dei medici e odontoiatri Filippo Anelli e di Giovanni Grasso, presidente dell’Ordine infermieri di Arezzo, promotore della campagna.

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