Deficit: lacrime e sangue per il risanamento

La Regione passa all’attacco: dopo le roventi polemiche seguite alla chiusura e riduzione di alcuni servizi sanitari, è stato reso noto un dossier datato novembre 2010 che, partendo dalla “eredità lasciata da Marrazzo”, elenca tutti i provvedimenti assunti dalla presidente-commissario ad acta Renata Polverini in materia sanitaria.
In primo luogo si illustrano i dati relativi all’indebitamento pari a 10 miliardi di euro, di cui 5.800 milioni sono di disavanzo; si passa poi ai mandati emessi e non pagati e alle anticipazioni bancarie per il 2010 che sarebbero costate 1 miliardo di euro impegnando nei primi tre mesi dell’anno i 2/3 del patto di stabilità, portando a una manovra di assestamento del bilancio del valore di un miliardo.

Il gravoso Piano di Rientro da più parti contestato e approvato dall’esecutivo il 26 ottobre scorso, dovrebbe condurre ai seguenti risultati:
• il blocco dell’aumento delle addizionali Irap e Irpef a partire dal 2011;
• lo sblocco dei Fondi Fas;
• lo sblocco del turn over;
• lo sblocco di 1.214 mld di euro fermi dal 2007.
Nel complesso la situazione debitoria da fronteggiare ammonta a 2, 3 miliardi di euro, che potranno essere coperti con:
– 527 mln di nuovo mutuo già autorizzato dal Ministero dell’Economia;
– 900 mln di fondi Fas;
– 574 mln derivanti dai fondi ex articolo 20 (legge 67/88 sull’edilizia sanitaria n.d.r.) ;
– 248 mln di copertura con finanziaria regionale 2011.
Con le misure adottate, la Regione ha mantenuto il rating “BBB+” di lungo termine (Standard & Poor’s).

“I miei primi sei mesi”

Oltre a dati e previsioni economiche, Renata Polverini nel dossier fa un bilancio delle realizzazioni e, in campo ospedaliero porta all’attivo la riconversione – che qualcuno intende invece come tagli – di 2.800 posti letto e 24 piccoli ospedali, la realizzazione di reti di alta specializzazione, l’istituzione di dipartimenti di emergenza di II livello (alta intensità assistenziale) in ogni provincia.
Per la riduzione della spesa sono in primo piano la farmaceutica, con la sigla di accordi tra le categorie e la creazione di una centrale unica di acquisto per beni e servizi, con un risparmio stimato intorno al 10%. Rispetto ai privati, c’è il rinnovo dell’accreditamento di 680 erogatori, la fissazione di tetti di spesa per Gemelli e Campus Biomedico e di remunerazione per gli ospedali religiosi, infine l’apertura del nuovo pronto soccorso del Bambino Gesù. Si è poi riattivata l’elisuperficie del Cto e, d’intesa col 118 si progetta di realizzarne altre 5. Altre realizzazioni riguardano la salute delle donne, con particolare attenzione al parto e alla somministrazione ospedaliera della pillola RU 486 e la prevenzione, con la campagna di vaccinazione antinfluenzale.
Per approfondimenti: www.regione.lazio.it

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