Consiglio sanità: le certezze di Zingaretti, le perplessità dell’opposizione

y7HLvTRhCIWQilw=--nicola_zingarettiNella sua relazione di un’ora, il presidente della Regione Lazio e commissario ad acta per la sanità Nicola Zingaretti, ha illustrato il suo corposo programma durante il consiglio straordinario convocato il 19 novembre – su richiesta del M5S – per la riorganizzazione del servizio sanitario regionale, annunciando per l’inizio dell’anno la promulgazione di una legge quadro e la creazione di un’area vasta, in luogo delle macroaree attivate durante la giunta Polverini, che secondo gli amministratori locali e i cittadini, avrebbero impoverito i servizi e le strutture delle province a favore della capitale. Il presidente ha inoltre citato la legge di recepimento della 328 del 2000, normativa per l’integrazione socio-sanitaria, quale soluzione per il potenziamento della sanità territoriale, e ha smentito la notizia della chiusura di 5 ospedali annunciata in giornata da un popolare quotidiano romano. Zingaretti ha poi elencato le realizzazioni della giunta regionale, dal momento dell’elezione ad oggi, e ha annunciato gli obiettivi da realizzare, seppure in presenza di un severo piano di rientro che sarà sicuramente da rinegoziare. Pronti, i rappresentanti dell’opposizione de La Destra, Popolo delle Libertà e M5S a replicare al presidente e a sollecitare un’azione più decisa, che vada a incidere sui problemi reali con cui operatori e cittadini si confrontano ogni giorno. “Per superare la corruzione e le frodi e per evitare che la sanità nel Lazio continui ad essere il bancomat per comprare consensi o creare gruppi di potere il presidente Zingaretti aveva annunciato un nuovo corso attraverso un’attenta programmazione che portasse al taglio degli sprechi, dei disservizi e dei privilegi – ha dichiarato Fabrizio Santori de La Destra, membro della commissione Politiche sociali e salute – ad oggi non c’è stato alcun provvedimento e la realtà di una sanità regionale più giusta ed efficiente è rimasta solo nelle promesse elettorali. Occorre un vero Patto sulla salute dei cittadini e sulla buona sanità attraverso un pacchetto di norme che contenga una nuova legge per l’accreditamento delle strutture private. Inoltre si impegna Zingaretti a identificare specifici strumenti economici, diversi dal commissariamento, che garantiscano piena sovranità alla Regione Lazio in materia sanitaria, una revisione delle ripartizioni del Fondo Sanitario Nazionale che tenga conto delle peculiarità del Lazio e di Roma, l’attivazione di uno specifico controllo di gestione di concerto con il Cineca (Consorzio Interuniversitario), la revisione del Piano regionale per il governo delle liste d’attesa, la centralizzazione degli acquisti, la riduzione delle ASL da 12 a 6, l’investimento dell’extra gettito sanitario nell’efficientamento del sistema, l’attivazione di sistemi di e-Health e del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), un nuovo sistema di valutazione delle performance delle strutture sanitarie, un piano di assunzioni del personale precario che porti alla loro stabilizzazione e non in ultimo una specifica Commissione d’Inchiesta sulla sanità malata che coinvolga le associazioni a difesa dei cittadini utenti”, ha concluso Santori. Tutto improntato all’attuazione di una vera trasparenza, di una incisiva lotta alla corruzione e alla collusione con i potentati e i poteri forti della sanità, l’intervento di Davide Barillari, capogruppo del M5S, che ha lamentato la mancanza di una vera riforma strutturale del sistema. “Occorre rompere gli storici rapporti – ha sentenziato l’esponente pentastellato – perché le coscienze dei cittadini si rivoltano di fronte a tale situazione. Barillari ha esortato inoltre i colleghi consiglieri a votare le risoluzioni presentate: creazione di una commissione d’inchiesta sulla malasanità, rivedere i decreti commissariali promulgati senza consultazione con il Consiglio regionale per restituire a questo la sovranità nelle decisioni, la trasparenza, l’intramoenia, la nomina dei direttori generali, tutti i temi cari al movimento i cui esponenti, attraverso Barillari, hanno stigmatizzato il comportamento della maggioranza che ha deciso per un rinvio della discussione sui documenti presentati. “In questo modo si dà uno schiaffo ai cittadini, non si è dato modo ai loro rappresentanti di decidere su temi essenziali – ha dichiarato il capogruppo M5S – perciò restiamo dell’idea che questo consiglio non funziona, non decide, è capace solo di rinviare quando si tratta di esprimersi su temi essenziali”.

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