Un reparto moderno, con professionisti di provata esperienza e competenza, un valore aggiunto per la provincia di Foggia, vanto per la città di Lucera e punto di riferimento per pazienti che necessitano di reinserimento nella società. Si tratta del centro di riabilitazione dell’Asl Foggia, inglobato nellOspedale Lastaria di Lucera, di cui occupa l’ala sotto il pian terreno. Il reparto di Medicina fisica e riabilitativa accompagna ogni paziente in un percorso globale e, considerati gli eccellenti risultati ottenuti negli anni, ha visto notevolmente crescere il bacino di utenza dal 2023 a oggi. Significativo l’accesso e i trattamenti che vedono, quotidianamente circa 70 pazienti, provenienti dai comuni del Monti Dauni, sottoposti alle cure. Facilitato, fino a poco tempo fa, l’accesso alle vetture degli assistiti, che potevano giovarsi del largo adiacente all’ingresso del centro interamente adibito e riservato, con apposita segnaletica, al parcheggio auto dei pazienti – molti dei quali con disabilità motorie più o meno gravi – e degli eventuali accompagnatori, non sempre in possesso di contrassegno. Ma, come sovente accade quando tutto sembra filare liscio, arriva una disposizione che stravolge ogni beneficio. Così, a partire dal 9 aprile, la piazzola di sosta è interessata da opere sicuramente avviate con l’avallo della direzione del Policlinico “Riuniti” di Foggia ed è stata inibita agli assistiti, con grave disagio per persone afflitte da disabilità che nella maggior parte dei casi ne impediscono la corretta mobilità. Si pensa a un progetto di parziale riconversione dell’area e questo ha portato all’innalzamento di barriere architettoniche, con il restringimento dello spazio destinato alla sosta dei veicoli dei pazienti del centro e una drastica riduzione dei posti auto riservati ridotti a cinque, a esclusivo utilizzo di chi è in possesso di apposito contrassegno, rispetto alla decina di spazi di sosta disponibili in precedenza. Il tutto senza il minimo preavviso agli interessati, modalità assolutamente discutibile. Una riduzione significativa e penalizzante per l’utenza che, piuttosto che un taglio drastico di parcheggi, ne aspettava da tempo il potenziamento. Per questo è partita una petizione su una nota piattaforma online, in cui si chiede, in primo luogo la rimozione delle barriere architettoniche rappresentate dalle file di paletti che delimitano e restringono le corsie nel largo, costringendo i disabili – in carrozzina o deambulanti solo per brevissimi tratti con l’ausilio di girelli, bastoni canadesi, deambulatori – a spostarsi lungo un percorso obbligato, come dentro un labirinto, cercando di evitare ostacoli. Ulteriore richiesta riguarda il ripristino di un congruo numero di posti auto nel luogo in cui si trovavano in precedenza, corrispondenti a quelli disponibili prima dell’avvio dei lavori e riservati anche a pazienti non provvisti di contrassegno, un lasciapassare non sempre facile da ottenere e non di rado utilizzato in modo improprio. Si tratta di non solo di un gesto di umanità, che non comporta alcuna spesa aggiuntiva, ma dello scopo preciso per cui il centro di riabilitazione si trova ad operare: facilitare la qualità della vita a persone colpite da importanti disabilità che chiedono soltanto di non essere emarginate dal contesto sociale. Ė quindi, una questione di dignità e di facilitazione nell’accesso alle cure, essenziali in questi casi.

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