“Test sierologici, ecco le tariffe calmierate”

Test sierologici, tamponi e dubbi. I cittadini del Lazio sono disorientati e, in loro aiuto, l’Ordine dei medici di Roma e provincia si fa avanti, cercando di fare chiarezza nella giungla di tariffe, modalità di prelievo, utilità e ripercussioni di tali esami che, sulla base della autorizzazione regionale, possono essere effettuati anche da laboratori privati. Antonio Magi e Pierluigi Bartoletti, presidente e vicepresidente dei camici bianchi della Capitale spiegano che “l’indagine sierologica, effettuata con prelievo – venoso o capillare, quest’ultimo meno invasivo – serve a valutare l’eventuale comparsa degli anticorpi denominati IgG o/e IGM nel sangue. Il risultato di positività con anticorpi presenti non significa malattia né contagiosità – spiegano i dottori – ma evidenzia un contatto con il virus del Sars2/Covid19 che ha dato origine ad una risposta immunitaria recente (IgM) o meno recente (IgG). Ė questo il caso in cui occorre fare subito un tampone ororinofaringeo che serve per una diagnosi di malattia o una valutazione di contagiosità”. Si tratta di verificare se si è o meno positivi e asintomatici e se si è possibili veicoli di contagio attraverso tale approfondimento diagnostico che è gratuito, garantito dalla struttura pubblica dietro prescrizione del medico di famiglia, ove richiesto, facilmente effettuabile anche nella propria auto, recandosi nelle strutture organizzate, tra cui il presidio Santa Maria della Pietà e l’ospedale Forlanini. Quest’ultimo, per l’occasione, abbandona la veste di parco divertimenti cui lo ha destinato la Regione Lazio e torna struttura sanitaria, come richiesto da 120mila firme dei cittadini in una petizione online. I vertici dell’Ordine dei medici si soffermano poi sui costi dei test sierologici, che subiscono oscillazioni secondo le strutture a cui ci si rivolge.“Il costo dell’indagine è calmierato da provvedimento regionale – spiegano – la tariffa indicata è di euro 15,23. Molte richieste dei cittadini riguardano proprio la spesa per tale esame, che dalle loro testimonianze dirette è ampiamente diversificata da laboratorio a laboratorio. A Civitavecchia e in una struttura di Roma il costo è di 20 euro, in altre si arriva fino a 80”. Il costo proposto dalla Regione, secondo Magi e Bartoletti, sarebbe “una tariffa sociale proprio per evitare una deriva commerciale su una patologia così grave”. Per questo motivo l’Ordine di Roma invita la Regione a verificare i prezzi praticati comparandoli con quelli consigliati e, in caso di abusi, invita gli organi preposti a “garantirne il rispetto”. E i medici chiedono una responsabilizzazione anche da parte dei cittadini, affinché non abusino del test sugli anticorpi, che “va fatto a chi serve e se serve”. In sintesi, anche l’indagine sierologica va gestita in accordo con le indicazioni del servizio sanitario pubblico, onde evitare “implicazioni non indifferenti in caso di positività”, chiosano Magi e Bartoletti.

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