Coina, il sindacato contro la violenza ai sanitari
Quattro proposte partite dal Piemonte, da estendere in tutta Italia
“Non servono proclami punitivi né slogan populisti. Servono scelte strutturali e coraggiose”. A rilanciare il dibattito sulla violenza nei confronti degli operatori sanitari è una nota sindacale del Coina organizzazione che rappresenta e tutela gli infermieri e le professioni sanitarie. “Chi cura non può essere lasciato solo. Chi difende la salute pubblica ha diritto ad essere difeso dallo Stato”, continua il comunicato che fa riferimento alle ragioni alla base di tanta violenza nei confronti delle persone che ci curano. “Si assiste a un deterioramento del rapporto tra cittadini e operatori sanitari, alimentato da anni di tagli, carenze croniche di personale e dal collasso della medicina territoriale, incapace di filtrare e gestire i bisogni assistenziali prima che si riversino sul sistema d’emergenza”, è la tesi del sindacato. Secondo dati europei, il 42% dei professionisti sanitari italiani ha subito almeno una violenza o minaccia durante la propria carriera. Una situazione che rischia di provocare un esodo di massa dal settore e minare alla radice il diritto alla salute dei cittadini. Per questo, allo scopo di fronteggiare quella che viene definita “un’emergenza nazionale” che vede in Piemonte, nell’ultimo periodo, punte di inaudita aggressività, il Coina ha avanzato quattro proposte operative. Per prima, l’istituzione immediata di presidi armati fissi, attivi nell’arco delle 24 ore in tutti i pronti soccorsi territorio, a partire da quelli torinesi a cui si deve affiancare un piano straordinario di assunzioni infermieristiche, per colmare l’enorme divario rispetto agli standard europei e alleggerire la pressione sugli operatori. Un ulteriore passo per affrontare il problema è la creazione di un tavolo interistituzionale permanente tra Regione, Prefettura, Asl e sindacati per definire un Piano per la sicurezza del personale sanitario, che comprenda campagne pubbliche di educazione civica, da attivare nelle scuole e sui media, per ricostruire il rispetto e il patto fiduciario tra cittadini e professionisti della salute. In gioco, per il Coina, ci sono dignità, sicurezza ed equilibrio psichico dei professionisti sanitari, da difendere in ogni sede.