Tessera sanitaria: arriva la nuova, teniamo la vecchia

Crisi internazionale e salute: le ripercussioni dei conflitti in corso si fanno sentire anche in questo campo. Ne sanno qualcosa gli oltre 10 milioni di cittadini che, per scadenza termini di validità o per nuova acquisizione, stanno ricevendo da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze la nuova tessera sanitaria – o Carta nazionale dei servizi – come era conosciuta. Inizialmente dotata di microchip, consentiva di accedere ai servizi digitali sui portali istituzionali della Pubblica amministrazione, opportunità che con le carte rinnovate non sarà più consentita, fermo restando che i competenti ministeri hanno prorogato in tal caso, l’uso della tessera scaduta dotata di chip, fino al 31 dicembre 2023, previo accreditamento attraverso il link https://sistemats1.sanita.finanze.it/. La notizia, fondamentale per i milioni di cittadini che fruiscono dei servizi, è stata avvolta da uno strano silenzio da parte governativa, sebbene la Gazzetta ufficiale del 9 giugno scorso riporti per filo e per segno tutti i dettagli della sconcertante deprivazione, causata dal conflitto tra Russia e Ucraina, territori ricchi di palladio e neon, componenti essenziali per i semiconduttori utilizzati per i chip magnetici. Non estranee alla tessera depotenziata, anche le tensioni tra Cina e Taiwan, con l’embargo di forniture di materie prime dell’una a danno dell’altra, leader nell’assemblamento dei microchip. In sintesi, le potenze imperialiste, di qualunque tendenza siano, provocano sconvolgimenti a livello planetario. Destabilizzazioni che il governo dei cosiddetti “Migliori”, ha cercato di contenere nei limiti, attraverso una comunicazione paludata, che si è risolta in qualche circolare tra ministeri, per consentire di usare entrambe le tessere a seconda dei servizi di cui si ha bisogno, lasciando all’oscuro i cittadini che con il nuovo documento non sapevano che pesci prendere. Uguale trattamento nei confronti degli operatori delle Asl, che dalla prima linea degli sportelli dei centri prenotazione, hanno dovuto ovviare a tale inconveniente con raffazzonate e frammentarie spiegazioni, dovute all’indifferenza generale riservata al caso da parte di chi avrebbe invece dovuto renderne conto tempestivamente. Elemento ancor più sconcertante è che, tranne avviso sul portale di alcuni Comuni o di poche Asl territoriali, i cittadini-contribuenti che hanno ricevuto il nuovo documento, nella lettera spedita dall’Agenzia delle entrate hanno trovato un semplice riferimento all’invio della “nuova tessera sanitaria che sostituisce quella scaduta”, senza alcun avvertimento sulla mancanza del microchip e senza la raccomandazione a non privarsi del vecchio documento, pena l’impossibilità di accedere ai servizi online. Così, se con la vecchia tessera si poteva accedere ai portali della pubblica amministrazione per ottenere informazioni e tutti i servizi connessi, la nuova tessera sanitaria varrà comunque come codice fiscale e certificazione dei propri dati primari; come iscrizione al servizio sanitario nazionale per il ritiro farmaci, come Tessera europea di assistenza malattia (Team), per poter essere curati nel corso di un soggiorno temporaneo in tutti i Paesi dell’Unione Europea, in Svizzera e nei Paesi dello Spazio economico europeo (See) Norvegia, Islanda e Lichtenstein. Occorre però rammentare che, prima della scadenza della vecchia tessera, si deve estendere la durata del certificato di autenticazione fino al 31 dicembre 2023 attraverso il link precedentemente indicato che verrà pubblicato sul portale del sistema Tessera sanitaria gestito dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Per effettuare tale operazione bisogna essere in possesso del codice Pin. E per chi, malauguratamente avesse buttato la vecchia tessera, si dovrà far ricorso a un complicato percorso, attraverso il cosiddetto “tool”e la relativa guida di installazione, disponibili alla pagina Elenco driver. Con buona pace dei preistorici digitali e delle persone anziane, vere vittime della digitalizzazione forzatamente imposta.