Sanità: i professionisti invocano la pace
Violenza genera violenza: il mondo non può assistere a tale barbarie e i sanitari sono in prima linea per ribadirlo
Riceviamo, e nel rispetto di tutte le opinioni, pubblichiamo il comunicato della Federazione delle Ostetriche e, a seguire, l’appello del Comitato centrale e commissioni di Albo dei professionisti sanitari – tecnici di radiologia, tecnici della prevenzione e riabilitazione – relativi all’orrendo conflitto che sta devastando il Medio Oriente, scatenato dalle agghiaccianti violenze con cui, il 7 ottobre 2023, il gruppo terroristico di Hamas fece irruzione nel territorio di Israele provocando morte e distruzione
La Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica (Fnopo) esprime il proprio sconcerto e dolore per la tragedia umanitaria che continua a consumarsi nella Striscia di Gaza, colpendo in modo devastante donne, neonati, bambini e famiglie intere. Ahmed al-Zaazou aveva quattro anni. Yahya al-Nahal ne aveva sedici. Sandd Abu Al-Shaer non aveva ancora compiuto un anno. Sono solo tre dei 18.500 bambini e adolescenti uccisi a Gaza da ottobre 2023 a oggi, secondo quanto riportato da un’inchiesta del Washington Post pubblicata il 30 luglio. Secondo Unicef, un bambino palestinese è stato ucciso ogni ora da quando è iniziato il conflitto. Molti sono morti nei letti, altri mentre giocavano, 953 bambini sono stati uccisi prima di compiere un anno. Numeri che non sono più solo statistiche: sono nomi, volti, storie interrotte. La devastazione colpisce in modo diretto anche le donne in gravidanza, le madri, i neonati prematuri, le famiglie private dei più elementari diritti sanitari e umani. Gaza è oggi, secondo l’Unicef, “il posto più pericoloso al mondo per un bambino”. Ospedali distrutti, reparti maternità sotto le macerie, donne costrette a partorire senza assistenza, neonati privati delle incubatrici o del latte. Si contano oltre 60mila vittime, tra cui migliaia di madri, ostetriche e operatori sanitari. Più di 145mila feriti e almeno 10mila persone ancora sotto le macerie. La malnutrizione e il crollo del sistema sanitario stanno riportando alla luce malattie scomparse da anni, come la polio e la meningite. Come Federazione che rappresenta le ostetriche italiane, sentiamo il dovere morale e professionale di alzare la voce per la difesa della vita, della dignità e dei diritti fondamentali di ogni donna e bambino. La Fnopo chiede con urgenza: il cessate il fuoco immediato e permanente, per porre fine alla strage in corso; l’accesso rapido e sicuro agli aiuti umanitari, con particolare attenzione alla salute materno-infantile; la protezione delle strutture sanitarie, del personale ostetrico e di tutte le figure professionali della salute, come previsto dal diritto internazionale umanitario; il ripristino urgente dei servizi essenziali alla nascita, al parto sicuro, all’allattamento e alla salute psico-fisica delle donne e dei bambini. Come ha ricordato al Consiglio di Sicurezza dell’Onu la Direttrice esecutiva dell’Unicef Catherine Russell: “Un’intera classe di bambini è stata uccisa, ogni giorno, per quasi due anni.” È inaccettabile. La protezione della maternità e dell’infanzia non è un’opzione. È un dovere internazionale. La Fnopo si unisce con determinazione a chi chiede che si metta al centro la vita, la salute e la dignità umana. Le donne e i bambini non devono più essere le vittime invisibili di questa tragedia.
Tutela per i professionisti sanitari
Il Comitato centrale e le Commissioni di albo nazionali della Federazione nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni tecniche della prevenzione e riabilitazione (Fno, Tsrm e Pstrp), in rappresentanza degli oltre 160 mila professionisti sanitari iscritti ai 59 Ordini provinciali e interprovinciali, esprimono profonda preoccupazione e dolore per la drammatica situazione che attanaglia la Striscia di Gaza. Un conflitto lungo decenni, acuitosi e reso ancora più grave negli ultimi due anni. La Federazione nazionale esprime vicinanza e solidarietà alle colleghe e ai colleghi che continuano a svolgere il proprio servizio con coraggio, pur agendo in condizioni difficili e rischiose, talvolta pagando con la loro stessa vita. Un intollerabile paradosso: professionisti sanitari che operano sotto il fuoco incrociato, mentre i combattimenti proseguono incuranti e irrispettosi dei principi etici e giuridici della vita umana, senza tregua né sospensione. Secondo i dati di Medici senza frontiere, dall’inizio delle ostilità, si sono registrati 720 attacchi a strutture sanitarie e più di 1.400 operatori sanitari sono rimasti uccisi. A questi si aggiungono numerosi professionisti della salute detenuti, dove – secondo fonti di alcune organizzazioni umanitarie – sarebbero sottoposti a maltrattamenti, abusi e condizioni detentive complicate. Alla luce della gravissima emergenza in corso, la Fno Tsrm e Pstrp invita le Istituzioni ad adoperarsi concretamente per ottenere un cessate il fuoco immediato, facilitare l’ingresso degli aiuti umanitari via terra e garantire la protezione del personale sanitario, in linea con i principi del diritto internazionale e con il rispetto della dignità umana.(Nella foto: Silvia Vaccari, presidente Federazione Ostetriche)

