Roma 1951: la principessa incontra i diseredati

L’incontro di Elisabetta d’Inghilterra con Roma avvenne quando lei non era ancora regina ed è improntato al suo profondo interesse per il sociale, come testimoniato da articoli dell’epoca e filmati. Accompagnata dal consorte Filippo Duca di Edimburgo, l’allora principessa sbarcò nell’aprile del 1951 all’aeroporto di Ciampino e dopo visite istituzionali di circostanza, si recò al Borgo Ragazzi don Bosco, nato nel dopoguerra sulla via Prenestina ai confini con il quartiere Centocelle, come centro educativo e ricreativo gestito dai salesiani per formare e togliere dalla strada i numerosi ragazzi della zona. Fu Donna Francesca De Gasperi, moglie dell’allora presidente del Consiglio, a parlare alla futura regina del centro e degli innovativi metodi educativi che lo connotavano e lei come mamma, avvertì immediatamente l’esigenza di conoscere quei mille ragazzi lì ospitati, sottratti al loro destino di “sciuscià”, come si usava appellarli all’epoca. Un aspetto sconosciuto della più longeva regina della storia, vista come algida rappresentante di una monarchia soggetta a mille critiche. Per anni il centro Don Bosco fu una risorsa per il Prenestino-Centocelle. La struttura, oltre a essere un luogo di riflessione religiosa, possedeva una scuola professionale nella quale i ragazzi potevano apprendere un mestiere e settori dedicati a giochi, sport e ricreazione, come la pista d’atletica, il biliardino, il ping pong e il cinema. Oggi il centro si presenta come un luogo misconosciuto e appartato ma i giovani che lo frequentano, si distinguono per l’impegno sociale e ambientale a beneficio della città. (Nella foto: una giovane Elisabetta visita i laboratori del Don Bosco)

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