Riordino Asl, progetti in stand by

“Partire con i tagli ai veri sprechi”. La pensa così il consigliere regionale dell’Idv Claudio Bucci e, in una nota diffusa dall’agenzia Asca dello scorso agosto dichiara di aver presentato una proposta di legge per l’accorpamento delle Asl del Lazio in un’unica azienda, l’Asur – Azienda sanitaria unica regionale – al pari con quanto realizzato in molte regioni che da tempo amministrano la sanità attraverso un unico ente. “Il Lazio ha un’intricatissima macchina che governa la sanità – continua Bucci –  con un proliferare di Asl e relativi direttori generali che sono un’aberrazione della politica. Ė ora di darci un taglio, di dare un segnale di svolta ai cittadini con riforme reali. Piuttosto che il taglio indiscriminato dei posti letto, tagliamo i dirigenti della sanità – propone il consigliere – razionalizziamo le risorse e salvaguardiamo i livelli occupazionali e i presidi territoriali”. La proposta di riforma e razionalizzazione del sistema sanitario regionale vanta inascoltati precedenti: nel dicembre 2011 fu Giuseppe Celli, capogruppo alla regione Lazio della lista civica Cittadini e Cittadine, a presentare un provvedimento inteso a riordinare l’attuale assetto. La proposta vede una significativa riduzione delle aziende romane e dell’hinterland con una Asl nella capitale, una per la provincia e la situazione invariata nei capoluoghi del Lazio mentre la giunta di sinistra, nella passata legislatura, aveva proposto una riduzione delle Asl a 7 in tutto il Lazio. Anche questa caduta nell’oblio. Intanto sullo stesso tema si scaldano i motori nelle aziende del litorale: un ulteriore progetto prevede di ridisegnare i confini delle Asl che hanno competenza sul territorio a ridosso dei lidi del Lazio. Si guarda ai presidi della Asl Roma D, alcuni dei quali potrebbero confluire nella F che ha la sua sede a Civitavecchia. In particolare gli ambulatori di Fiumicino e l’ospedale Grassi di Ostia, con corredo di altri servizi quali il poliambulatorio di via Paolini e l’ex ospedale Sant’Agostino potrebbero prendere il volo verso altri…lidi. Le opposizioni però sono numerose e le proposte per il riordino della sanità regionale altrettanto. Per non parlare della protesta di una ventina di comuni dell’Alto Lazio, ricadenti nel territorio della Roma F, che tempo fa hanno minacciato un blando tentativo di secessione per accorparsi alla confinante Roma E, che ha la sua direzione presso l’ospedale Santo Spirito di Roma.

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