Palestrina, apre l’unità di cure primarie

Sindaco-Rodolfo-LenaCure immediate e un percorso assistenziale appropriato. L’accoglienza in una struttura sanitaria  a Palestrina e dintorni sarà facilitata per le persone che presentano sintomatologie non urgenti. É nata l’unità territoriale assistenza primaria, frutto della collaborazione tra la Asl Roma G – che gestisce la struttura – il comune di Palestrina e i medici di medicina generale della località alle porte di Roma. A siglare l’intesa un protocollo, che definisce obiettivi e modalità del servizio che partirà come progetto sperimentale: apertura tutti i giorni dalle 8 di mattina alle 20, un’ampia copertura assistenziale con una migliore accoglienza degli utenti e, soprattutto la riduzione di accessi inappropriati nei pronti soccorsi della zona, drasticamente ridotti causa tagli e soppressione di ospedali della provincia. Un buon risultato per la decongestione dei nosocomi, specie quelli romani che non riescono ad assorbire una domanda divenuta ingestibile a causa dei decreti del commissario ad acta per la sanità degli ultimi due anni, che hanno prodotto tagli lineari senza offrire alternative sul territorio. Con l’ambulatorio Preneste si cambia rotta. É l’anticipazione della “Casa della Salute” prevista nel programma del presidente Nicola Zingaretti, presidio di medicina territoriale che consente agli utenti di accedere direttamente ed essere valutati dal medico o l’infermiere di turno, essere soccorsi con immediatezza o essere indirizzati – in caso di condizioni più serie – alla struttura di competenza evitando lunghe attese in pronto soccorso. “L’apertura dell’ambulatorio Preneste – ha dichiarato il presidente della commissione Sanità e Politiche sociali della Regione Lazio Rodolfo Lena, che di Palestrina è il sindaco – è un piccolo passo di un percorso  verso le Case della Salute, argomento della campagna elettorale a cui il presidente Zingaretti tiene molto. L’obiettivo è avvicinare la sanità al territorio e oggi è l’inizio di un percorso di collaborazione tra medici di famiglia, Asl e comune. Istituzioni locali che lavorano per il territorio”.

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