Le donne hanno subito, rispetto agli uomini, l’impatto maggiore della pandemia da Covid-19, sia in termini di salute sia sul piano sociale. Un approccio di genere è essenziale nella attuale riorganizzazione del Sistema sanitario. È questo lo scenario che emerge dall’ottava edizione del Libro bianco sulla salute della donna “Criticità emergenti nell’era post Covid-19. Nuove opportunità della medicina territoriale”, realizzato da Fondazione Onda, osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, presentato il 15 dicembre in Senato. Con il libro, Fondazione Onda si propone di analizzare in un’ottica di genere l’impatto della pandemia da Covid-19 sulla popolazione, per evidenziare le criticità emergenti e riflettere sulle nuove opportunità che si potranno prospettare grazie alla riorganizzazione della sanità territoriale. “Questo volumedichiara Francesca Merzagora, presidente della fondazione (nella foto) – si focalizza sui nuovi ruoli delle figure professionali territoriali e sulla necessità di modificare l’organizzazione del Servizio sanitario nazionale, dove sempre di più le donne saranno le fruitrici dei servizi e le erogatrici di cure, purtroppo rivestendo ancora pochi ruoli apicali che definiscono le politiche sanitarie”. Merzagora auspica un cambio di paradigma che faciliti le carriere femminili, attraverso adeguate politiche di conciliazione. La prima parte del volume presenta i dati di popolazione, analizzati nell’ottica delle conseguenze cliniche, sociali ed economiche della pandemia da Covid-19, riguardo alle quali le donne patiscono ancora uno svantaggio rispetto agli uomini. La seconda sezione del Libro Bianco si focalizza sulla medicina territoriale: riorganizzazione dei servizi, ruolo della telemedicina, nuove competenze di medici, infermieri, ostetriche, psicologi e farmacisti. Nello scenario che si profila i servizi dell’assistenza sanitaria territoriale saranno prevalentemente offerti da donne, che costituiscono la maggioranza del personale sanitario. Per questo motivo, vanno individuati nuovi modelli organizzativi che consentano la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, tramite l’adozione di orari flessibili e personalizzati.

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