Oncologia: “Miglioriamo la nutrizione dei pazienti”
Istituto Tumori di Roma: terapie integrate contro l’insufficiente nutrizione nel percorso di cura
Dalla direzione degli Istituti fisioterapici ospitalieri (Ifo) riceviamo, e volentieri pubblichiamo:
Circa la metà dei pazienti oncologici presenta un’alterazione dello stato nutrizionale al momento della diagnosi, con un impatto negativo sulla prognosi e sulla risposta ai trattamenti oncologici. Effettuare un test di screening per individuare tempestivamente i pazienti a rischio di malnutrizione oncologica e correggerla, è importantissimo per ottimizzare l’efficacia dei trattamenti. L’Ifo – Istituto nazionale tumori Regina Elena (Ire) è a un punto di svolta in tal senso, con l’introduzione di un test rapido di screening nutrizionale nella cartella clinica elettronica, unitamente a una sezione specifica dedicata alla nutrizione. Pertanto, lo specialista che sia chirurgo, oncologo o radiologo, al momento della presa in carico del paziente, somministra il test preliminare, agile e veloce. In caso l’esito sia positivo l’assistito è affidato all’ambulatorio di nutrizione clinica della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva, per una valutazione approfondita e un adeguato intervento nutrizionale. Le novità in Ifo non finiscono qui. La figura del nutrizionista sarà inclusa nei team multidisciplinari (Dmt) che si riuniscono periodicamente per la definizione dei percorsi diagnostico – terapeutici. Il tema è stato affrontato a Roma, in un convegno organizzato il 6 dicembre. Un evento con i principali esperti promosso dal Gruppo multidisciplinare di Nutrizione clinica, coordinato da Lupe Sanchez-Mete gastroenterologa – nutrizionista Ire, per discutere delle nuove frontiere della nutrizione come parte integrante del percorso di cura oncologico. “Gli Istituti inseriscono e strutturano nel percorso di cura del paziente fragile le terapie integrate: supporto psico-oncologico, nutrizionale e terapia del dolore – dichiara Livio De Angelis, Commissario Straordinario Ifo. Nella nuova organizzazione aziendale abbiamo previsto una specifica unità operativa dedicata al sostegno nutrizionale al paziente oncologico per aiutarlo a eseguire terapie mediche e chirurgiche, che sono impegnative e spesso gravate da importanti effetti collaterali. La corretta alimentazione e il giusto apporto calorico sono quindi parte integrante della terapia oncologica. Per migliorare la qualità di vita del malato e favorire una risposta positiva ai trattamenti oncologici è necessario alleviare il dolore, mantenere il benessere mentale e seguire una alimentazione corretta e controllata.” Nei pazienti oncologici è frequente il calo di peso involontario, la riduzione dell’appetito e quindi di assunzione di cibo sono i segnali più precoci di malnutrizione. “Lo screening nutrizionale è ripetuto al momento della diagnosi/ricovero e in varie fasi del percorso di cura così da avviare il paziente a rischio di malnutrizione a un percorso nutrizionale personalizzato e tempestivo – spiega Sanchez-Mete. Presso l’ambulatorio di nutrizione clinica si imposta un piano dieto-terapico modulato in base al tipo di tumore, ai sintomi correlati a esso, ai trattamenti oncologici e allo stato nutrizionale. Tale piano può prevedere integratori alimentari specifici per pazienti oncologici, oppure un supporto artificiale enterale attraverso un sondino naso-gastrico o una Peg (gastrostomia percutanea endoscopica, con sonda per alimentazione dalla parete addominale, ndr), che in alcuni tumori può essere programmata di profilassi e posizionata endoscopicamente durante l’intervento chirurgico”. I malati oncologici a serio rischio di malnutrizione e che necessitano una valutazione nutrizionale già alla diagnosi sono principalmente quelli con tumori dell’apparato gastroentero-bilio pancreatico, con tumori testa-collo e con tumore al polmone. Il Gruppo di Nutrizione clinica Ifo-Ire che include gastroenterologo, anestesista, dietiste, logopediste, infermiere, psiconcologo, farmacista ha avviato già da tempo il percorso nutrizionale integrato in progetti dedicati fino ad arrivare, oggi, a estendere la prestazione a tutti i pazienti seguiti presso l’Ifo-Ire, in accordo con le linee guida nazionali e internazionali e le linee di indirizzo del Ministero della Salute.