Sanità territoriale, buone notizie in V Municipio. Il territorio di Roma Est, compreso tra le consolari Casilina e Prenestina, presto dovrebbe assaporare i frutti del Pnrr, ovvero tre case e un ospedale di comunità. Lo ha garantito Francesco Prestanicola, ingegnere presso la Asl Roma 2, direttore della Unità territoriale Lavori pubblici, nel corso dell’incontro che si è svolto il 20 giugno tra i vertici dell’azienda sanitaria più grande d’Europa – con popolazione al 31 dicembre 2023 pari a 1.275.981 residenti, estesa dall’Eur e sobborghi fino al Casilino/Prenestino – e l’amministrazione municipale, con il presidente Mauro Caliste, l’assessore ai Servizi sociosanitari Antonio De Cinti e i dirigenti del settore. A beneficiare dell’assistenza sanitaria di prossimità, saranno le sedi di via Forteguerri, via degli Eucalipti e via Bresadola, con i presidi esistenti riconvertiti alle cure di base territoriali, le cui opere di restyling si concluderanno entro il 30 luglio. Qualche mese in più si dovrà attendere perché veda la luce l’’ospedale di comunità, nella sede di Santa Caterina della Rosa, sempre in via Forteguerri, nello storico convento in cui, negli anni Quaranta del secolo scorso, le suore si prendevano cura delle donne povere e sole tentando di strapparle a un destino miserrimo. Una boccata d’ossigeno per un territorio tra i più densamente popolati, con quartieri nati nel secolo scorso come borgate e ora cuore pulsante di Roma, con una forte componente migratoria, notevoli problematiche socioeconomiche, una elevata proporzione di anziani rispetto ai giovani, privo di ospedali nelle immediate vicinanze. Per questo molti sono stati i temi dell’incontro, improntati soprattutto a definire sinergie tra le due istituzioni locali sulle emergenze più rilevanti. Dalla presa in carico delle fragilità sociali al riconoscimento del ruolo degli assistenti familiari (caregiver) secondo i termini di legge, con circa 90 domande di aspiranti che attendono di essere valutate. Poi l’esame di un fenomeno peculiare del luogo: il cosiddetto “barbonismo domestico”, condizione rilevata fin dagli anni Novanta seguita da psichiatri e assistenti sociali, spesso sfociata in notizie apparse nelle cronache cittadine dei quotidiani. Al centro della discussione anche il ruolo strategico della Unità di valutazione multidimensionale, équipe multidisciplinare che rileva i bisogni sanitari e sociali di persone fragili, anziani non autosufficienti e disabili, per definire interventi personalizzati del V distretto sanitario di zona, diretto da Cristina Patrizi. Infine, non certo per importanza, il destino della rete dei consultori familiari, oggetto di un ridisegno complessivo, in ossequio al decreto del ministero della Salute 77 del 2022 – che disciplina l’assistenza territoriale alla luce del Pnrr – nell’anno in cui si celebra il cinquantesimo anniversario della loro istituzione. Un confronto importante in cui, d’intesa con il  direttore generale della Asl Francesco Amato e il direttore sanitario Maria Cedrola, si è convenuto di istituire un tavolo permanente di confronto, affinché sia assicurato il dialogo e il coordinamento costante tra le due istituzioni, sui temi di natura sociosanitaria, che risponda prontamente alle istanze della collettività.

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