Dal 2012 al 2019 avrebbero attestato sulle cartelle cliniche l’avvenuta effettuazione di prestazioni sanitarie in realtà mai erogate, ottenendo i corrispondenti rimborsi dalla Regione Lazio. Per questo i responsabili del gruppo Ini, che gestisce una pluralità di centri diagnostici e di ricovero accreditati dalla Asl, con sede legale a Grottaferrata, ha subito da parte dei carabinieri del Nas e dei finanzieri del Comando provinciale di Roma – su incarico della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri – il sequestro preventivo di beni immobili e denaro, per un importo pari a 10 milioni. Il provvedimento, che riguarda otto persone tra proprietari, amministratori e medici, ha dato il via alle indagini con l’ipotesi di reato di concorso in falso e truffa e, oltre ai danni per le strutture sanitarie e i pazienti, rischia di mettere sul lastrico numerose famiglie dei dipendenti. A partire da ottobre 2017, una serie di verifiche e ispezioni, con il sequestro di più di 7.000 cartelle cliniche, avrebbe evidenziato le false attestazioni relative a numerosi pazienti dimessi dalla struttura sanitaria monitorata, che riportavano l’avvenuta erogazione di prestazioni di tipo oncologico e urologico in realtà mai effettuate, per cui sono stati comunque corrisposti indebiti rimborsi da una ignara Regione Lazio. La vicenda ha sollevato numerose polemiche e ha visto schierate, a tutela dei lavoratori, le organizzazioni sindacali tra cui l’Ugl Sanità, il cui segretario nazionale Gianluca Giuliano si è confrontato con i vertici del gruppo, insieme al segretario provinciale di Frosinone Rosa Roccatani. L’organizzazione, ha proclamato lo stato di agitazione degli operatori sanitari e ha avviato la procedura per il tentativo di conciliazione presso la prefettura. “Richiamiamo al senso di responsabilità l’uscente classe dirigente della Regione Lazio – hanno dichiarato all’unisono i sindacalisti – a cui chiediamo risposte chiare e immediate per salvaguardare le famiglie dei lavoratori, la tenuta occupazionale e l’erogazione dei servizi ai cittadini, pronti a intraprendere qualsiasi iniziativa”. Dello stesso tenore un comunicato diffuso dal consigliere regionale del Lazio Pasquale Ciacciarelli. “Ė dovere impegnarci affinché il futuro dei dipendenti del gruppo Ini non venga messo a rischio”, scrive l’esponente della Lega, auspicando una soluzione tempestiva in quanto “il perdurare di questa situazione potrebbe avere effetti molto gravi non solo sui dipendenti – scrive il consigliere – ma sulle forniture di materiale sanitario necessarie per le cure”. Ciacciarelli chiede, per tale motivo, l’intervento dei legali del gruppo per trovare una soluzione con le istituzioni competenti.

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