Giannini: stop attese in Ps, creare ‘zona cuscinetto’

Non è insensibile all’allarme lanciato dai medici della Società di medicina di emergenza urgenza Simeu Daniele Giannini, consigliere regionale e membro della Commissione Sanità del Lazio, circa le condizioni di difficoltà in cui si trova chi è costretto a recarsi in pronto soccorso nella nostra regione. In una nota, l’esponente della Lega dichiara: “Una regione di quasi sei milioni di persone attende risposte. Nei dipartimenti di emergenza e accettazione (Dea) ospedalieri – prosegue – mancano all’appello almeno 400 medici di medicina d’urgenza, il cui mancato arrivo rischia di mandare in tilt i pronto soccorso di tante città e cittadine, Capitale in primis. Il grido d’allarme è chiaro, nonostante l’emergenza Covid sia praticamente alle spalle, si rischia la chiusura”. Il consigliere, accusa il presidente Nicola Zingaretti di immobilismo, elenca i disagi quotidiani per i cittadini bisognosi di cure urgenti: attese interminabili prima di essere visitati, pazienti per ore in ambulanza, stazionamento in barella per giorni, consulti da parte di dottori stremati per il carico di lavoro di ore. “Situazioni all’ordine del giorno a cui non possiamo abituarci, occorre intervenire subito”. E fornisce una soluzione che potrebbe trovare rapida applicazione: “Si creino in ogni ospedale reparti intermedi, delle vere e proprie ‘aree cuscinetto’ per curare i malati bisognosi evitandogli lunghe attese”. Quella che un tempo si chiamava “Astanteria” per uomini e donne, con cui si evitavano gli improponibili stazionamenti attuali, assicurando cure immediate e dignità ai pazienti, in attesa di essere indirizzati al reparto idoneo per competenza, che fu smantellata all’approssimarsi della riorganizzazione sanitaria basata su criteri “aziendali, con il pesante taglio di posti letto. “Non è più solo un problema sanitario – continua Giannini – ormai è diventata una emergenza sociale, che va risolta con decisionismo ed efficienza, qualità che purtroppo il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato non hanno mai dimostrato di avere”. Il consigliere, confidando in un ravvedimento dei vertici regionali troppo ancorati “alla retorica delle promesse”, invoca maggiore concretezza.   

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