Un fuoco sotto la cenere, non c’è metafora migliore per rappresentare l’operazione “Forlanini-Bambino Gesù”. Mesi e mesi di stallo, in cui il paventato trasferimento dell’ospedale pediatrico della Santa Sede nell’ex nosocomio di Monteverde sembrava sventato. Ė bastata però la presenza in Commissione Sanità della Regione Lazio – riunitasi il 6 ottobre – del presidente Francesco Rocca, perché l’ipotesi riprendesse quota. Una riunione in cui Rocca, convocato in veste di assessore alla Sanità, ha tracciato un bilancio sui risultati finora raggiunti, con i problemi delle liste di attesa e del sovraffollamento in pronto soccorso ancora irrisolti, sebbene in via di miglioramento. Il presidente ha poi concentrato l’attenzione sui progetti immobiliari legati alla realizzazione di nuovi ospedali e la riconversione di vecchi complessi, tra cui figurano il Policlinico Umberto I e il Forlanini chiuso dal 2015. Per quanto attiene al primo “si farà sul viale dell’Università, nella stessa area dell’attuale – ha spiegato Rocca – dobbiamo accedere ai finanziamenti Inail e proporremo all’Agenzia del demanio uno scambio tra Umberto I e Forlanini”. Perché nel complesso scacchiere immobiliare, in cui all’Inail compete la parte di grande finanziatore, il Forlanini dovrebbe passare alla gestione statale e, con complicate alchimie, l’Istituto assicurativo per gli infortuni sul lavoro otterrebbe in concessione il diritto di superficie per un periodo e un valore da concordare tra le parti e consentire all’Istituto di realizzare il nuovo ospedale con più di 600 milioni di investimento, con pagamento di un canone da parte vaticana da definire, come il prezzo di vendita dell’area che va da Monteverde a Portuense e del corposo complesso edilizio. Riavvolgendo il nastro all’8 febbraio 2024, a occupare la scena della complessa alienazione, è la “Dichiarazione di intenti” siglata nello stesso giorno tra la Santa Sede e la presidenza del Consiglio dei ministri, nelle persone del segretario di Stato del Papa Pietro Parolin e del sottosegretario Alfredo Mantovano, in cui si individua nel complesso monteverdino “uno dei luoghi più idonei per la realizzazione della nuova sede del Bambino Gesù”, recita testuale il bollettino a “pubblicazione immediata” numero 0130 della sala stampa vaticana. Una operazione ardita ma complessa, in cui appare ineludibile la stipula di un ulteriore accordo tra Santa Sede e governo italiano per il “trasferimento delle immunità di cui agli artt. 15 e 16 del Trattato del Laterano alla nuova sede del Bambino Gesù” ovvero, la tanto temuta extraterritorialità che, a detta dei detrattori dell’operazione, priverebbe la collettività di un prezioso bene pubblico. In realtà, dalle parole del presidente della Regione Lazio, oltre a un laconico “stiamo parlando con il Vaticano” non traspare nulla che lasci intuire qualche passo in più nella trattativa e i nodi da sciogliere non sono pochi, a partire dal prezzo di vendita, stimato un tempo in 278 milioni, che l’Agenzia demaniale ha ritoccato al ribasso – ovvero 70 milioni – proponendone una vera e propria svendita, con un valore che appare irrisorio per 14 ettari di parco con un edificio di 280mila metri quadrati. Infine, ampie rassicurazioni sono arrivate sul Nuovo Ospedale Tiburtino, progetto che interessa numerosi cittadini di Tivoli, Guidonia e della periferia di Roma Nord-Est. “Siamo molto vicini a far partire la gara – ha assicurato Rocca – si attende soltanto la Valutazione di Impatto ambientale per trasmettere tutto all’Inail e dare il via alla procedura”. In questo caso, qualche certezza in più, dopo numerose traversie, si fa strada. (Nella foto: il parco del Forlanini)

Commenti Facebook:

Commenti