Eccellenze in via di estinzione
Soluzione drastica quella di Enrico Bondi: tagli lineari un po’ per tutti. Posti letto da una parte, interi reparti dall’altra, ambulatori, servizi, prestazioni, non fa differenza. Si deve rientrare dal deficit e questo basta, anche a scapito di assistenza, qualità e diritto alla salute costituzionalmente garantito. Il governo dei tecnocrati non fa sconti a nessuno, incurante delle pregresse scelte degli amministratori, della corruzione galoppante, della disorganizzazione generale che, guarda caso, ha riflessi nefasti su chi a tali scelte non ha mai partecipato, non ha mai intascato soldi pubblici, ha sempre pagato per la cattiva gestione: i cittadini contribuenti. Così per il San Filippo Neri, ospedale di eccellenza di Roma nord, con dipartimento di emergenza di II livello a elevata complessità, unica struttura pubblica del quadrante che attrae una elevata percentuale di utenti da 4 municipi (XVII, XVIII, XIX, XX), da Viterbo e provincia, da Bracciano e aree confinanti, si prevede il taglio di 120 posti letto, sugli attuali 476, con la cancellazione di reparti di eccellenza quali la Cardiochirurgia – dove opera il professor Ciro Campanella, allievo di Christian Barnard – e la Neurochirurgia, centro di eccellenza per il trattamento intensivo di patologie complesse. Dal 2000, quando l’ospedale contava 720 letti, l’emorragia è stata continua, con colpo di grazia nel 2008 – legge regionale 169 – che cassava 244 postazioni di ricovero ordinario e l’Hub (centro di riferimento) neuro vascolare. Considerato che il bacino di utenza, tra Roma e provincia, è di 1 milione di abitanti e vista la mole di interventi super specialistici del nosocomio l’ipotesi di riduzione, dettata probabilmente dalla vicinanza – a Roma del tutto relativa – di altre grandi strutture suscita più di una perplessità. Al pronto soccorso del San Filippo arriva la più alta percentuale regionale di codici rossi e gialli (36,3% contro una media del 18,5%) con pazienti in condizioni fisiche gravi e preoccupanti. Il dipartimento Cardiovascolare, diretto da Massimo Santini accoglie circa 400 pazienti l’anno con sindrome coronarica acuta, nel 2011 ha eseguito 150 angioplastiche primarie per infarto acuto del miocardio, 280 angioplastiche multivaso, 2149 coronarografie più tutte le procedure di impiantistica, elettriche e cliniche, considerato che l’ospedale è Hub cardiovascolare per una ventina di strutture pubbliche e private situate nel territorio limitrofo, la cosiddetta “macroarea 4” in base a una classificazione regionale e Unità di trattamento neuro vascolare (Stroke Unit) per ictus ischemico.
Luigi Zulli, direttore della Medicina d’urgenza e pronto soccorso, si esprime sulle proposte Bondi
Decisioni cieche e improduttive
“Le difficoltà economiche ci sono e noi le comprendiamo ma il mantenimento degli elevati livelli assistenziali richiede il potenziamento dell’emergenza”. Esordisce così Luigi Zulli, elencando in modo puntiglioso tutte le eccellenze del San Filippo Neri e le patologie trattate dal dipartimento in questione: stroke ischemico, sincope, patologie neurochirurgiche, sepsi, insufficienze respiratorie, patologie vascolari, pancreatiti e molte altre specialità in fase acuta in cui l’ospedale del Trionfale eccelle in ambito cittadino e non solo.
Il direttore dell’Unità complessa ci tiene però a esaltare anche il ruolo sociale cui assolve il nosocomio: “siamo punto di riferimento per patologie psichiatriche, neurologiche rare, per gli abusi sui minori, la violenza sulle donne e l’accoglienza degli stranieri senza permesso di soggiorno, specie per la prevenzione sulle patologie trasmissibili. Per non parlare dell’assistenza ai malati di Sla (sclerosi laterale amiotrofica) per cui siamo centro di riferimento. Le acuzie trattate invitano a programmare la continuità assistenziale sviluppando una idonea rete territoriale collegata a servizi extraospedalieri. Scelte diverse appaiono poco produttive a medio e lungo termine”.