Dall’India 23 positivi. Vaia: “nessun motivo di allarme”

Nell’arcobaleno delle varianti ora a terrorizzare c’è la presunta variante indiana. Per questo la Regione Lazio, sulla scorta delle indicazioni ministeriali, ha messo in atto tutte le possibili misure di prevenzione e profilassi. Il presidente Nicola Zingaretti, si è affrettato a  dichiarare che “dal punto di vista sanitario abbiamo attivato la struttura per i necessari controlli sui voli in arrivo dall’India all’aeroporto di Fiumicino”. Rassicurazioni rafforzate dall’intervento del direttore sanitario dell’Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma, che ai microfoni de “L’aria che tira” su La 7 ha esordito: “capisco gli annunci ma non facciamo allarmismo. Ė indispensabile attivare forme di quarantena controllata per gli arrivi e bloccare i voli dall’India sollecitando iniziative che coordinino a livello europeo gli sbarchi”. Forse, in tale affermazione c’è una punta di polemica verso le decisioni del governo centrale, che tramite il ministero della Salute ha bloccato i voli dall’India ma, come avvenuto con la Cina nella prima ondata, non sta evitando la possibilità di arrivare in Italia attraverso scali in altre nazioni. Proseguono comunque a ritmo frenetico i controlli attivati dalle speciali unità anti Covid, le Uscar guidate da Pierluigi Bartoletti e Stefano Marongiu, che in collaborazione con la società Aeroporti di Roma, la Protezione civile e le Forze dell’ordine, si stanno impegnando al tracciamento di eventuali casi presenti sul volo dell’Air India AI 1123 proveniente da Delhi e atterrato alle 21.15 di ieri, 28 aprile a Fiumicino. A bordo 213 passeggeri e 10 membri di equipaggio. Ai viaggiatori, sbarcati in una sala dedicata del terminal 5, è stata presa la temperatura ed è stato chiesto di sottoporsi a tampone nelle postazioni allestite allo scopo. Tutti i 350 bagagli sono stati sanificati. Ad attenderli all’esterno dell’aeroporto romano c’erano tre pullman, sei ambulanze, tre mezzi dell’esercito e nove della Croce Rossa Italiana. Al momento, secondo quanto comunica la Regione Lazio, 23 passeggeri e due membri dell’equipaggio sono risultati positivi al coronavirus ma, finché non si avranno gli esiti del “sequenziamento” per individuare le eventuali varianti, non sapremo se si tratti di quella indiana. Gli esami sono in corso all’istituto Spallanzani di Roma. Le persone infettate e i loro contatti stretti sono stati ricoverati nei cosiddetti “Covid Hospital”. Secondo il direttore Vaia “da noi tutti i tamponi hanno dato zero casi di variante indiana. Ė normale che il virus muti la sua proteina spike, la variante indiana sarà come quella inglese, bisogna evitare di spaventare gli italiani. Ci stiamo preoccupando in maniera precoce e intempestiva, quando ancora tale variante non è ancora stata studiata”. Chissà se dalle parti di lungotevere Ripa (sede del ministero di Roberto Speranza, ndr) il messaggio sarà arrivato.

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