Cure palliative, nel Lazio nuovi percorsi
Giornata di studio tra primari oncologi, per avviare un percorso virtuoso nella Regione Lazio
“Come, quando, perché integrare le cure palliative precoci nell’era di una oncologia di precisione”, è il titolo della giornata di studi che si è svolta il 4 luglio, ospitata all’Ini di Grottaferrata. Al centro del confronto l’importanza della “simultaneous care”, da diversi anni indicata come modalità più idonea per la presa in carico completa del paziente oncologico. In accordo con Asco, American Society of Clinical Oncology, un approccio palliativo combinato alle cure antitumorali specifiche dovrebbe essere precocemente garantito a tutti i pazienti con malattia avanzata e/o sintomi rilevanti. L’occasione è stata importante per discutere delle “best practice”, delle difficoltà organizzative e delle soluzioni affinché i pazienti possano essere seguiti nel miglior modo possibile per garantire una continuità assistenziale migliore tra l’oncologia e le cure palliative, nonché per facilitare un approccio integrato alla gestione del paziente oncologico. Il confronto tra gli specialisti, si è incentrato sulla “simultaneous care”, ovvero la presa in carico del paziente oncologico attraverso una serie congiunta di interazioni tra le diverse figure e i diversi momenti della cura. In prima linea, nella discussione le associazioni, Aiom, Associazione italiana oncologia medica e Sicp, Società italiana di cure palliative, i cui rappresentanti hanno concordato nel dare, con questo convegno, “un importante e significativo contributo all’integrazione e un impulso a lavorare insieme per garantire servizi sempre migliori al paziente”. Presenti tutti i primari di oncologia e tutti i primari degli Hospice della regione Lazio, per parlare di cure simultanee. Proprio dalla Regione Lazio, di recente, è arrivato un segnale importante relativo a questo approccio: è stato approvato in giunta regionale il piano di potenziamento delle cure palliative 2025 per pazienti adulti e pediatrici, confermando così la forte attenzione rivolta verso le persone più fragili. Il provvedimento nasce per rafforzare i servizi sanitari e assistenziali nei distretti delle Aziende sanitarie locali, in linea con quanto previsto dal Piano dell’assistenza territoriale 2024-2026 del dicembre 2023. Entro il prossimo dicembre, tutte le reti locali che prestano tale tipo di assistenza dovranno essere accreditate. Il Piano prevede il potenziamento e lo sviluppo delle cure palliative ospedaliere, ambulatoriali e di base, unito alla formazione dei professionisti sanitari e socioassistenziali. Una specifica attenzione è rivolta a bambini e ragazzi, per cui è stato predisposto un rafforzamento di tale modalità di cura. In prima linea c’è l’innovazione dei servizi sanitari e socioassistenziali, attraverso l’ausilio del sistema informativo di assistenza domiciliare (Siad), in grado di trasmettere le informazioni ai presidi sanitari, raccogliere i dati e monitorare l’assistenza. In sintesi: un concentrato di interesse su un tema, quale quello delle cure palliative, al centro dell’attuale dibattito in una comunità scientifica messa sempre più di fronte al delicato momento del fine vita. L’incontro del 4 luglio è stato un primo, importante momento di riflessione e un buon viatico per proporre alla Regione Lazio un valido percorso, affinché i malati oncologici possano veder riconosciuta la propria qualità di vita anche nei momenti più difficili.