Ciao Piero, grande comunicatore di scienza

Dopo una lunga vita, passata a illustrare la scienza al grande pubblico, Piero Angela ci ha lasciato. Lo ha annunciato sui social il figlio Alberto, adeguandosi alle novità dei tempi che cambiano e che Piero riusciva a cogliere con grande abilità. Nato a Torino il 22 dicembre del 1928, grande passione per la musica jazz e il pianoforte, ha esordito in Rai come giornalista corrispondente da Parigi e Bruxelles, diventando poi il primo conduttore del Tg 2 nel 1976. Nell’81 dà vita a quella che sarà la grande novità della televisione italiana, la rubrica scientifica Quark che avvicinerà gli italiani a importanti temi, in precedenza ignorati dai mezzi di comunicazione di massa. E fu subito successo. Il nostro ricordo personale di Piero Angela, risale a più di venti anni fa. Scuola di specializzazione in giornalismo medico-scientifico dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Il grande giornalista tenne una lezione sul “paranormale”, uno dei suoi temi preferiti, tanto che è stato il fondatore, nel 1989 del Cicap, comitato per il controllo sulle pseudoscienze, nato per promuovere l’educazione scientifica, lo spirito critico e indagare sull’effettiva esistenza dei presunti fenomeni paranormali. Combatteva le facili credenze, tanto che uno degli allievi della scuola, sfidò tutti noi con una scommessa: predisse uno dei temi che Angela avrebbe trattato durante la lezione. E non sbagliò: nel bel mezzo della sua narrazione, il divulgatore raccontò come nacque Quark e molti dei segreti legati al successo del programma. Facile previsione, che conferma la regola contro le superstizioni sempre sostenuta con grande rigore dal giornalista. Per questo suo rigore, per la capacità di trasmettere messaggi complessi con parole semplici, per aver avvicinato milioni di italiani a una materia non semplice, riteniamo che la scomparsa di Angela sia una grave perdita per tutti. Per questo ci uniamo al saluto del figlio Alberto: “Buon viaggio Piero”.  

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