L’ospedale era la sua casa. Era il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via. Questo, insieme a tanti altri il tratto caratteristico di Domenico Alessio, Mimmo per gli amici, manager sanitario per antonomasia, che si è spento il pomeriggio del 2 dicembre a 83 anni. Arrivato a Roma in giovane età dalla Calabria, si è subito imposto con determinazione ricoprendo ruoli di prestigio in imprese ed enti come Iritecna, Italstat, Inps.  Approdato nel 2003 alla Asl Roma D (Monteverde, Portuense, Ostia Fiumicino), ha intrapreso nella sanità una brillante carriera, con la nomina dopo pochi mesi alla direzione generale dell’azienda ospedaliera San Camillo Forlanini e del servizio di emergenza 118, per arrivare poi al San Filippo Neri e al Policlinico Umberto I. Nominato in seguito ai vertici dell’Istituto ematologico mediterraneo e dell’Istituto San Michele, ha dedicato all’impegno professionale una larga parte della sua vita. Considerava il lavoro come un sacerdozio e aveva la capacità di far appassionare all’attività tutti i suoi collaboratori, coinvolgendoli nei suoi impossibili ritmi grazie all’entusiasmo che sapeva infondere. Rigido all’apparenza, aveva in realtà un grande amore per la vita, per la buona tavola e sapeva apprezzare la competenza professionale, al di là delle appartenenze politiche. Per un manager della sanità, una dote veramente rara. La redazione di sireneonline.it è vicina alla famiglia in questo momento di dolore.

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