Castelli & cantieri

Ospedale dei Castelli: forse è la volta buona. A meno di imprevedibili sorprese, entro tre mesi, conclusi i sondaggi geognostici, partirà il cantiere di quella che il direttore generale della Asl Roma H Alessandro Cipolla ha definito “una delle migliori operazioni di riorganizzazione sanitaria, che accorpa varie specialità con positive ricadute sul piano organizzativo ed economico”.
Servizi diagnostici di alto livello per casi complessi, tecnologie avanzate, dipartimento di emergenza per risposte multidisciplinari.
Il nosocomio sorgerà lungo la Nettunense, in un’area di 15 ettari e, se la realizzazione delle mura sarà a carico pubblico, per le attrezzature e gli arredi si ricorrerà all’apporto dei privati in project financing o società mista, scelti con apposita gara.
“Ci sarà il costante controllo del pubblico – ha ribadito il dottor Cipolla – e ringrazio la presidente e tutto il Consiglio regionale che si è speso perché ripartissero i lavori”. L’opera, dal travagliato iter, sarà una boccata d’ossigeno per una sanità in affanno e dovrà vedere la luce, per accordo contrattuale, entro 1008 giorni dall’apertura del cantiere.
La Asl più estesa del Lazio, con 21 comuni deve fare i conti con tanti nemici: la vetustà dei presidi, in attesa di ristrutturazioni già preventivate per un costo di 3 milioni di euro, l’atavica carenza di personale causa trasferimenti e pensionamenti, il blocco del turn-over imposto dal piano di rientro, lo spostamento di servizi e reparti, la trasformazione degli ospedali in poli di assistenza distrettuale.
Il nuovo ospedale assorbirà funzioni prima parcellizzate tra Genzano, Ariccia e Albano restituendo servizi al territorio. E’ una sanità che vuole crescere quella della Roma H, che collabora con il volontariato in un tavolo di confronto permanente, che dal 2008 al 2010, nonostante il taglio di finanziamenti regionali di 32 milioni, ha ridotto il deficit da 200 a 92 milioni di euro.

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