Cassino, la chemio in condizioni proibitive

Nell’ottobre 2021 fu presentato come una conquista di civiltà. Oggi, il day hospital oncologico dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino, inaugurato meno di un anno fa, precisamente il 19 ottobre, già fa parlare di sé per la presunta inadeguatezza dei suoi locali e la mancanza di strutture di supporto, condizione che crea grave disagio all’utenza. La denuncia di tale condizione arriva dal consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, che lancia l’allarme specie per i pazienti immunodepressi. “Devono fare la chemioterapia in una stanzetta ambulatoriale dell’ospedale di Cassino – attacca l’esponente della Lega – senza neanche i servizi igienici riservati, dovendo condividerli con quelli destinati a pazienti di altri ambulatori, con le più svariate patologie”. Il che, in tempo di Covid e relative varianti non è proprio rassicurante. “Un reparto chemioterapico in condizioni proibitive, la stanza strettissima addirittura con tre pazienti alla volta non è dotata neanche di un tavolo dove poter far consumare un piccolo pasto ai pazienti che devono permanere lì per ore e sono costretti a mangiare qualcosa sulle sedie. Infine, le poltrone per la chemio sono adattate e non di ultima generazione come negli altri ospedali del Lazio”, continua Ciacciarelli. Il consigliere ritiene inammissibile la situazione e formula comunque la sua espressione di gratitudine agli operatori “che, sebbene costretti a lavorare in condizioni proibitive svolgono un’opera encomiabile, al contrario della politica sanitaria regionale che continua a dimostrare miopia con i rappresentanti dei partiti al potere”.

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