Casa di comunità: più servizi nel veronese
Il presidio di Cerea offre una molteplicità di prestazioni per i cittadini di quattro comuni
Il territorio veronese si arricchisce di una nutrita offerta di servizi: dal “Punto unico di accesso” (Pua), al punto prelievi, dall’infermiere di famiglia ai servizi di specialistica ambulatoriale, passando per il Cup e lo sportello amministrativo territoriale. Si tratta del ventaglio di prestazioni presente all’interno della nuova Casa di comunità di Cerea, in via Oberdan 10, che mostra il suo nuovo volto ai cittadini dal 28 giugno, mantenendo gli altri servizi già attivi: gli ambulatori vaccinali, lo screening del tumore della cervice uterina e l’ambulatorio oculistico. Un bacino di utenza significativo di 28mila abitanti potrà giovarsi di un presidio che garantisce un’assistenza basilare, in una visione di integrazione multiprofessionale, come da obiettivi indicati dalla riforma dell’assistenza territoriale, prevista dal decreto del ministero della Salute numero 77 del 2022. I comuni interessati, oltre la stessa Cerea sono Casaleone, San Pietro di Morubio e Roverchiara. Si tratta della prima Casa di comunità della Ulss 9 Scaligera, delle 19 previste nel circondario. Sebbene la strada sia lunga e forse in salita, questa realizzazione, che assume il sapore di beneaugurante viatico, vede la piena soddisfazione dell’assessore alla Sanità del Veneto Manuela Lanzarin che il 28 giugno, insieme al direttore della Ulss Patrizia Benini e altri rappresentanti istituzionali, ha visitato il presidio. “La nuova struttura costituirà un punto di riferimento per i cittadini, soprattutto per quelli più fragili come gli anziani, e favorirà il collegamento con la realtà ospedaliera territoriale”. Aperta nell’arco delle 24 ore, sette giorni su sette la Casa alleggerirà la pressione in pronto soccorso, specie per i codici bianchi offrendo ai cittadini una molteplicità di servizi, tra cui quelli pediatrici altamente specializzati, in collegamento con i servizi sociali dei Comuni. “Una grande rivoluzione, un nuovo modello organizzativo, al quale stiamo lavorando con il massimo impegno – spiega Lanzarin – che rivoluzionerà la sanità territoriale del Veneto, con risposte concrete per i pazienti e i loro familiari e servizi sanitari vicini al loro domicilio”. Uno sgravio per il pronto soccorso, che potrà dedicarsi più serenamente alle emergenze. Al centro di tutto il cosiddetto “capitale umano” ha rilevato l’assessore “che andrà valorizzato e motivato, stimolando attraverso queste strutture i nostri professionisti, che non finiremo mai di ringraziare per gli sforzi profusi per la sanità del Veneto”. Insieme ai 14 medici di famiglia, due pediatri di “Libera scelta” completeranno l’offerta assistenziale già garantita. I lavori di ristrutturazione, durati circa un anno e costati un milione e 400mila euro – 1milione da fondi Pnrr – hanno riguardato poco meno di 500 metri quadrati dell’edificio: un’ala nel complesso dell’Area Exp del Comune di Cerea, una porzione del piano terra “Padiglione A”, attiguo alla Centrale operativa territoriale (Cot) e gli ambulatori dei medici della cosiddetta “Aggregazione funzionale territoriale” (Aft) della città. Molto curata la realizzazione dell’isolamento termico e acustico, di nuovi spogliatoi e bagni per i lavoratori, insieme agli impianti di climatizzazione e tecnologici secondo i nuovi standard, oltre agli impianti elettrici con corpi illuminanti a Led.