Regione Lazio: si mettono in campo i primi importanti provvedimenti. Ė stata approvata il 29 marzo la manovra di bilancio 2023-2025, concernente il “Documento di economia e finanza regionale 2023” la “Legge di Stabilità regionale 2023” e il “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2023-2025”, insieme al “Bilancio di previsione finanziario del Consiglio regionale 2023-2025”. Si tratta di provvedimenti aventi carattere prevalentemente “tecnico”, finalizzati a scongiurare la gestione provvisoria della Regione, non essendo stato approvato il Bilancio di previsione entro il 31 dicembre scorso. Nella seduta successiva del 30 marzo, si è proceduto all’elezione di presidenti e vicepresidenti delle tredici commissioni consiliari permanenti, che si sono immediatamente insediate, dando il via ai lavori completi della XII legislatura del Consiglio regionale del Lazio. Presidente della VII commissione “Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare” sarà Alessia Savo  di Fratelli d’Italia, vicepresidenti Orlando Tripodi della Lega e Rodolfo Lena  del Pd. Come da previsione, il tema sanità ha occupato molti spazi della discussione in aula prima delle votazioni. L’ex assessore alla Sanità della giunta Zingaretti Alessio D’amato (Insieme per il Lazio), ha auspicato un aumento della quota per il Lazio del Fondo sanitario nazionale. La situazione debitoria è difficile e già il presidente Francesco Rocca ha lanciato l’allarme sul deficit di Asl e ospedali, considerato che il Lazio deve avere ancora 100 milioni per le spese derivanti dalla pandemia, per cui c’era stato il solenne impegno del governo Draghi a provvedere. D’Amato ha inoltre spiegato che “I 216 milioni di euro di deficit, rappresentano l’1,5 per cento del fondo sanitario e questo non deve essere alla base di valutazioni per l’aumento della pressione fiscale”. L’ex assessore ha attribuito tale disavanzo alla mancata copertura dei costi della pandemia, all’aumento dei costi energetici e delle materie prime, respingendo le responsabilità della passata amministrazione sui conti in rosso. Sull’ipotesi di ritorno al commissariamento, per D’Amato “Non vi sono i presupposti, per questo deve essere finanziato il Fondo sanitario nazionale”. Preoccupazioni sono state espresse dallo stesso sul tema degli investimenti derivanti dai fondi del Pnrr, che servono a rafforzare la rete sociosanitaria territoriale per cui la giunta Zingaretti sembrava aver raggiunto il 50 per cento degli obiettivi. Sempre da parte dell’opposizione, la capogruppo del M5s Roberta Della Casa ha apprezzato anche che si sia trovato il tempo per ascoltare le parti sociali ma dichiara il voto contrario alla manovra, in quanto “Si tratta di un bilancio che non alloca risorse, anzi, taglia i servizi e questo non può essere certo motivo di soddisfazione”. Per la maggioranza, Orlando Tripodi della Lega parla di provvedimenti necessari che “Richiederanno probabilmente decisioni impopolari ma questo servirà a rilanciare la Regione, specie nel campo della sanità che ne ha assoluta esigenza”. Il consigliere si dichiara convinto che, una volta approvato tale bilancio “tecnico”, si possano rinviare all’assestamento di Bilancio, che sarà in discussione tra qualche mese, le misure più importanti. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Daniele Sabatini ha infine dichiarato: “Avremmo voluto impostare questa manovra in maniera diversa, darle subito un taglio politico, rappresentare la nostra visione sul Lazio già con il primo Bilancio ma ciò non è stato possibile a causa della situazione che abbiamo trovato”. Confida nella possibilità di abbattere la pressione fiscale l’assessore al Bilancio Giancarlo Righini che, “dopo aver messo in sicurezza il funzionamento della Regione”, cercherà le risorse necessarie per rifinanziare il fondo “taglia tasse”.

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