Trasformare l’impegno civico in una pratica di buona amministrazione. Questo è il fondamento da cui parte l’idea di Regolamento dell’amministrazione condivisa dei beni comuni, il cui iter di approvazione è appena iniziato in Campidoglio, grazie alle sollecitazioni dell’assessore capitolino al Decentramento e alla partecipazione Andrea Catarci che vede nella alleanza tra cittadini e amministratori l’unica possibilità di rilancio per Roma. Il 22 settembre, nella sala della Protomoteca, sono state illustrate le linee di indirizzo della normativa, che una volta approvata consentirà di “disciplinare la collaborazione tra cittadini attivi e l’amministrazione, per migliorare la fruizione individuale e collettiva dei beni comuni materiali e immateriali”, annuncia un comunicato di Roma Capitale. Tutto parte dall’articolo 118 della Costituzione che disciplina il principio di sussidiarietà affidando le funzioni amministrative ai Comuni e l’esercizio delle stesse, per garantirne l’unitarietà, a Stato, Regioni, Città metropolitane, Province. Nell’ultimo comma della norma, si prevede “l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale” e in tal senso si orienta la giunta guidata da Roberto Gualtieri per mettere al centro una gestione condivisa del patrimonio materiale e immateriale della città, primi fra tutti gli immobili e il verde, per garantirne e migliorarne la fruizione individuale e collettiva. Perno della nuova normativa regolamentare sarà il “Patto di collaborazione”, strumento attuativo con cui si concordano le finalità degli interventi, che vedranno l’azione coordinata di tre assessorati: Decentramento e partecipazione, Patrimonio e Ambiente, i cui titolari erano presenti all’evento insieme alla presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli e al promotore dell’iniziativa Andrea Catarci, che ha mutuato il regolamento partecipativo dalla prima esperienza approvata nel Comune di Bologna nel 2014, raccogliendo la volontà di 15mila firmatari di una proposta di delibera popolare presentata il 30 aprile 2018 in Campidoglio, non approvata a gennaio 2021 e fortunatamente riesumata con probabile esito positivo, con il sostegno delle 130 associazioni che la promossero. Oggi sono 251 gli enti locali che hanno seguito tale esempio, molti i capoluoghi di provincia ma anche i piccoli centri e le Unioni di comuni. La Regione Lazio si è dotata della legge numero 10 “Promozione dell’amministrazione condivisa dei beni comuni” nel 2019. Sarebbe auspicabile che si desse pubblicità a tale testo, con azioni conseguenti, specie per quanto attiene agli ospedali chiusi e ai servizi sanitari che non si riesce a gestire per carenza di risorse.

 

 

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