Avis e arbitri insieme per un grande “Dono”

Un binomio inedito e vincente: l’Avis di Roma, associazione volontari italiani del sangue si allea con Aia, associazione italiana arbitri della Federazione gioco calcio per una campagna di alto valore sociale, la “Giornata mondiale del donatore di sangue”, in programma a Roma il 14 giugno, evento che avrà al centro la raccolta, promossa dall’efficace slogan degli arbitri “Ė l’unico rosso che ci piace donare”. Un intento non punitivo quindi, come il cartellino che i direttori di gioco brandiscono in contesti di gioco scorretto. Niente di tutto questo, martedì 14 – data di nascita di Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni, del fattore Rh e Nobel nel 1930 – grazie alla partnership Avis Aia, in largo Lauro De Bosis dalle 7:30 alle 11:30 si lancerà un messaggio forte, per sensibilizzare la popolazione a tale nobile gesto, partendo dai territori. Ė lo scopo statutario, la cosiddetta “mission”, l’impegno a coinvolgere quante più persone alla cultura del “dono”. Lo sostiene il presidente della sezione Avis comunale di Roma Raniero Ranieri, che sottolinea l’importante presenza dell’associazione in tredici realtà sanitarie, tra le più qualificate della capitale, grazie alla legge 219 del 2005 che con “l’Accordo Stato Regioni” sancisce una collaborazione con i Servizi trasfusionali di Asl e ospedali. “Siamo presenti nelle parrocchie, nelle scuole, nei circoli sportivi pubblici e privati, in associazioni locali e ovunque veniamo contattati – precisa Ranieri – ma occorre quella spinta in più per coinvolgere il maggior numero di persone verso la pratica del dono”. Sarebbe fondamentale, per l’associazione, un maggior coinvolgimento delle istituzioni con campagne di promozione attraverso i media, per sensibilizzare soprattutto i giovani. La conferenza stampa del 9 giugno, presso la sede della Regione Lazio, può essere un primo segnale di vicinanza e sostegno delle istituzioni, “perché il sangue – come ribadito negli interventi dei relatori presenti, tra cui l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato e la consigliera regionale Chiara Colosimo, vice presidente della commissione Covid 19 – è un farmaco insostituibile che non può essere riprodotto e che, una volta raccolto, si mantiene al massimo per 42 giorni”. Per questo il dono assume un valore civico di solidarietà e generosità, regalando qualcosa di sé a favore di altri che si trovano in condizione di necessità.

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