Alatri, penuria di cardiologi problemi in estate

Continua l’odissea degli ospedali di provincia e, se il pronto soccorso è la massima espressione della disorganizzazione, altri reparti non se la passano meglio. Sotto accusa questa volta la cardiologia di Alatri, per cui arriva un allarme specie nei mesi da giugno a settembre, in cui non sarebbe garantita la presenza in ospedale nei turni pomeridiani e notturni degli specialisti di una disciplina essenziale per la salute e, spesso per la vita dei cittadini. A mettere in guardia dalla penuria di personale medico è il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, che sottolinea anche come le stesse urgenze chirurgiche da sala operatoria sarebbero in bilico. E parla di una nota della direzione che inviterebbe “a non condurre i soccorsi del territorio che riguardano pazienti con sintomatologia riferibile e sospette urgenze cardiologiche e chirurgiche sul presidio ospedaliero di Alatri”, aggiungendo che “i pazienti con tale sintomatologia potranno essere soccorsi ed adeguatamente assistiti presso gli altri nosocomi aziendali.” L’esponente della Lega la definisce “Una nota da brividi, che rasenta lo scandalo. Se una persona ha la sfortuna di abitare, o sentirsi male nei pressi dell’ospedale di Alatri – sottolinea in un comunicato – e arriva con disturbi riferibili al cuore verrà fatta accomodare fuori, magari a rischio della vita. È lo specchio di una situazione ormai allo sbando nel Lazio”. Un servizio sanitario regionale che secondo il consigliere, “causa carenza di personale medico e infermieristico sta mostrando moltissime crepe. Cosa hanno fatto Zingaretti e D’Amato in nove anni per non arrivare a questo punto?” si chiede Ciacciarelli. “Nulla! Zero ascolto e soprattutto nessuna condivisione di proposte sensate, da noi avanzate, come l’eliminazione del numero chiuso dalla facoltà di Medicina”. Secondo il consigliere l’assessore D’Amato avrebbe potuto affrontare l’annoso problema delle liste di attesa, riconvertendo i presidi sanitari dismessi ma nulla è stato fatto. “Servirebbe una svolta alla guida della Regione, avendo questa maggioranza, dimostrato assoluta incapacità di gestione del servizio sanitario”, conclude nella nota il consigliere.

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